La vicenda del settore veterinario dell’Asp di Cosenza Potrebbe “meritare” l’attenzione delle istituzioni preposte ai controlli dal momento che sembra debba restare perennemente sotto la direzione di un soggetto, per così dire, “inamovibile” nonostante che sulla sua permanenza nel posto di vertice di un settore così delicato per l’igiene collettiva e la salute animale (e così pieno di interessi…) vi siano più di una perplessità, come emerse sugli organi di stampa.
Proviamo a dire la nostra. In una recente nota in replica ad alcune osservazioni avanzate da organi di stampa, l’Asp ha sostenuto che la nomina diretta del dottor Achille Straticò a Direttore della Unità Operativa Complessa “Branca della Sanità Animale – Area A”, sia stata disposta secondo le “procedure per la ricollocazione dei dirigenti a seguito di riorganizzazione aziendale”, e che i dirigenti interessati (tra i quali appunto il dr. Stratico’ ) “… sono stati ricollocati su altrettanti posti di Unità Operativa Complessa vacanti e disponibili …”.
Sta di fatto, però, che il processo di ristrutturazione aziendale non prevedeva la soppressione del “Distretto Sanitario Valle Crati”, struttura presso la quale operava il dott. Straticò, tant’è che il dirigente non veniva individuato fra quelli “perdenti posto”, e la UOC Servizio Veterinario di Sanità Animale non veniva indicata fra le strutture disponibili per eventuali ricollocamenti di personale.
Diversamente da quanto asserito dall’Asp, la vacanza del posto di Direttore della citata struttura non è stata una conseguenza del processo di ristrutturazione aziendale, (approvato con dca n. 117 nell’anno 2017), bensì della cessazione del rapporto di lavoro del precedente direttore.
La normativa applicabile in tali casi prevede che il nuovo Direttore debba essere individuato mediante l’indizione di un concorso pubblico, e che nel frattempo l’Asp debba espletare una procedura di selezione interna per nominare un sostituto che assuma la funzione in via provvisoria, per un periodo di nove mesi prorogabili per una sola volta.
L’Asp di Cosenza, infatti, con delibera n. 829 del 24 settembre 2020, ha indetto avviso interno ai sensi dell’art. 22 CCNL, all’esito del quale, con ulteriore delibera n. 1312/2020, ha assegnato l’incarico di Direttore F.F. al dott. Straticò “… per un periodo di mesi nove eventualmente rinnovabili e comunque nelle more dell’espletamento dell’avviso pubblico”.
L’Asp ha naturalmente prorogato l’incarico al dr. Straticò, che dunque, ha avuto la durata di 18 mesi, ma non ha indetto l’avviso pubblico ed ha conferito direttamente l’incarico al dott. Straticò con un provvedimento che sembrerebbe (il condizionale è sacrosanto) illegittimo dal momento che, come detto prima, il dirigente non era “perdente posto” e la uoc sanità animale non era “struttura disponibile”.
Dunque mancavano – e mancano – le condizioni di legge per procedere a tale nomina.
Il punto è che appare che dalle parti di via Alimena, sede dell’Asp, sembra che ritengano che questo posto spetti di diritto solo al dr. Straticò.
Convincimento che viene rafforzato anche da un’altra inquietante storia: con sentenza n. 2041/2021, il Tribunale di Cosenza ha ritenuto illegittima la procedura con cui era stato assegnato l’incarico provvisorio di Direttore F.F. in favore del dott. Straticò e ne ha ordinato la rinnovazione.
L’Asp ha rinnovato la procedura ma la commissione preposta invece di rivalutare i candidati secondo quanto indicato dal Tribunale (che ovviamente, avrebbe condotto ad un vincitore diverso dal dr. Straticò), ne ha ignorato le direttive nominando vincitore ….. sempre il dr. Straticò.
Bene. Occorre sperare, per il bene pubblico, che tutto sia regolare e resista al vaglio (eventuale) della magistratura (adita per valutare la legittimità della sostanziale inamovibilità del dirigente a vita) ma sul piano etico qualche considerazione si può fare e non sembra che questo spaccato sia proprio utile per “… rilanciare l’immagine dell’Asp di Cosenza …” come afferma la autoreferenziale nota Asp.
Dunque volendo trarre una conclusione si può dire che la stampa vigila e denuncia, i cittadini interessati si rivolgono alla giustizia, i tribunali decidono, ma l’Asp di Cosenza governa con altri canoni, quelli icasticamente sintetizzati da Alberto Sordi in una memorabile maschera: “io so’ io e voi nun siete un c….”
Si sa come è finita.
Onofrio Del Grillo