Tutto fatto, tutto pronto. Volontà a “mille” e determinazione assoluta per il commissario dell’Asp di Cosenza Graziano ma sul più “bello”, si fa per dire, ecco che il Rup (responsabile del procedimento) non firma. Gli trema la mano, cade la penna dalla giacca. E così si blocca, per ora, il “progetto” di Graziano, spezzettare il mega appalto di sanificazione e pulizia degli ospedali Asp di Cosenza. Una operazione “chirurgica” e per certi aspetti anomala e che sta molto a cuore a Graziano. Il Rup non firma, anche a costo di rimozione. Prevalgono dubbi evidentemente e notti da trascorrere in modo più “sereno”. Ma Graziano va avanti, ostinatamente, alla ricerca (disperata) di un’altra firma.
Il progetto è quello di “spezzettare” in forma anomala il mega appalto mettendo sul piatto 2 milioni in più all’anno per Coopservice per 3 anni e per la stessa fornitura degli anni precedenti e con posti letto che evidentemente (come minimo) non sono aumentati in provincia di Cosenza. Anzi, tutt’altro. Quindi in totale 5,8 milioni all’anno per Coopservice (più o meno 3,8 la precedente spesa) per 3 anni e per un totale complessivo di 17,4 milioni con ben 6 di incremento netto rispetto alla base e alle forniture del passato. Coopservice, come è noto, è vincitrice dell’intero lotto Consip a cui l’Asp di Cosenza ha deciso di aderire ma in forma “anomala”, come si diceva. Perché anzicché affidare tutto l’appalto e con dotazione in cassa delle risorse finanziarie via Alimena, sotto l’egida del commissario Graziano, decide di dividere in due la “mela”. Con la “polpa”, cioè pulizie e sanificazione dei presidi ospedalieri, a Coopservice così come da lotto Consip. E un altro affidamento, per così dire la “buccia”, ad altra impresa ancora (confermato in prorogatio) sempre per pulizie e sanificazione dei cosid detti distretti territoriali, poliambulatori e via così.
Ma sul più “bello”, si fa per dire, ecco che il Rup non firma. Il commissario però è intenzionato ad andare avanti lo stesso convinto di rintracciarla una “penna” disponibile da qualche parte. Il tempo “stringe” del resto. C’è fretta di chiudere. Anche se formalmente non dovrebbe essere così. Solo i partiti hanno una “scadenza” domenica prossima…
I.T.