Coopservice ora rischia pure all’Annunziata

Dopo la revoca di un appalto in Liguria acquisizione di documenti in relazione all'adesione al lotto Consip. Il commissario Asp Graziano conferma l'orientamento di non aderire

Acquisizione di atti e documenti all’Annunziata di Cosenza per quanto riguarda Coopservice e l’appalto di pulizia e sanificazione dell’ospedale, appalto aderente al lotto Consip. Negli ultimi giorni via vai di carte con il sospetto sullo sfondo che possano esserci sviluppi imminenti non escludendo il versante “civile” della faccenda, la revoca di un appalto simile in Liguria ad opera del Consiglio di Stato intervenuto su ricorso fino a “sentenziare” come immorale la condotta dell’azienda dopo le note vicende che riguardano l’inchiesta della procura di Cosenza, “Silence”, che ha condotto tutti a processo.
Un caso, questo, più inquietante che paradossale se è vero come è vero che per presunta truffa e corruzione all’Annunziata di Cosenza Coopservice paga dazio in Liguria con la revoca di un appalto mentre è in campo ancora in Calabria con la vittoria del lotto Consip. Sullo sfondo, mica poi tanto nascosto e parallelo al versante penale, il rischio di danno erariale per gli amministratori che pur in presenza di evidenti e conclamate notizie di reato (esaltate dal Consiglio di Stato) affidano appalti a Coopservice.
Non a caso, e qui siamo ai piani alti dell’Asp di Cosenza, si va verso la conferma del “no” all’adesione al lotto Consip.
Negli ultimi giorni un ulteriore incontro tra Graziano e i vertici di Coopservice avrebbe visto concretizzarsi, come epilogo, la decisione di confermare il “no” dell’Asp all’adesione al lotto Consip.
Un appalto grosso grosso e pieno di euro che però il predecessore di Graziano, La Regina, non ha mai inteso affidare a Coopservice puntando semmai alla indizione di una gara più ristretta e riservata e di pertinenza Asp, tra l’altro risparmiando un paio di milioni a parità di fornitura in termini di qualità e quantità. Come è noto l’adesione ai lotti Consip, da parte della pubblica amministrazione, non è un obbligo ma una scelta che per solito si inserisce in contesti nazionali e con multinazionali dentro. Tocca poi ai singoli enti scegliere se aderirvi o meno. Nel caso dell’Asp di Cosenza l’orientamento di La Regina prima, confermato per ora adesso da Graziano, è quello invece di procedere con una gara in proprio anche e soprattutto in considerazione dei problemi che si porta appresso Coopservice.
La partita, che poi corrisponde ai sonni più tranquilli di La Regina prima e di Graziano adesso, è tutta qui. La clamorosa inchiesta della procura di Cosenza che ha ottenuto per tutti il processo e il giudizio del Consiglio di Stato.
Per i magistrati della procura di Cosenza gli indizi di colpevolezza sarebbero «gravissimi». In centinaia di pagine di ordinanza viene ricostruito il meccanismo nel quale pesano i presunti mancati controlli attuati dall’Azienda ospedaliera di Cosenza nonostante le lamentele ricorrenti per la scarsa igiene rilevata nelle corsie dell’Annunziata. Il gip parla di «artifici e raggiri anche agevolati da parte dei funzionari pubblici dell’Azienda ospedaliera». Inoltre, «le condotte, consumate e tentate, riguardano tutte le mensilità relative agli anni in cui è stato aggiudicato ed è perdurato il rapporto contrattuale con l’Azienda ospedaliera cosentina». Secondo l’accusa, la Coopservice avrebbe «reiteratamente chiesto e ottenuto il pagamento di ore di lavoro mai effettuate», di «servizi mai resi e che mai avrebbe matematicamente potuto rendere». È dall’analisi dei dati Inps che i magistrati ricavano quella che cristallizzano come certezza: l’esame della documentazione, infatti, avrebbe «permesso di rilevare che il numero delle ore di lavoro effettuate da personale Coopservice e Multiservice nell’Ao di Cosenza a titolo di servizi integrativi non arriva nemmeno alle 132mila ore minime annuali previste» dal capitolato d’appalto.
Nel mirino degli inquirenti poi anche una presunta tangente da 420mila euro che sarebbe stata pagata. È la stessa Monica Fabbris, indagata nel procedimento, a confessarlo nel corso di una telefonata intercettata. «Se vanno in fondo alla questione di Cosenza sono fottuti!» si sfoga con il suo compagno. «Sono certa che è stata pagata una tangente! Ne sono certa!».
E chissà se c’è anche questo dietro l’acquisizione di nuovi atti e documenti che uomini di polizia giudiziaria hanno portato via nei giorni scorsi dagli scaffali dell’Annunziata di Cosenza. “Scena” del precedente e presunto crimine ma anche teatro, in continuità, di nuovo paradossale appalto affidato proprio a Coopservice. Evidentemente profilando la reiterazione delle rispettive (e pericolose) volontà.
Graziano, per non sapere né leggere né scrivere o preferendo farlo almeno alla pari di La Regina, gradirebbe affrontare nottetempo sonni più tranquilli. Di quelli che quando bussano al citofono alle prime luci dell’alba altro non può essere che il postino o il lattaio…

I.T