Nuove minacce a Gratteri dopo Rinascita, scendono in piazza 2mila persone

Manifestazione ieri a Milano a sostegno del procuratore distrettuale antimafia di Catanzaro sempre più a rischio

Non si arrestano le segnalazioni, legate a minacce di morte, nei confronti del procuratore capo di Catanzaro, alla guida della Direzione distrettuale antimafia. Ogni mese, compreso quello appena trascorso, la Procura di Salerno intercetta almeno tre segnalazioni. Dunque, quel progetto di attentato al procuratore che nei mesi scorsi era stato segnalato dall’Fbi, non era affatto un episodio isolato. Decine di intercettazioni telefoniche e ambientali ribadiscono che Nicola Gratteri è nel mirino della criminalità organizzata. Alcune di queste vengono reputate “ordinarie”, tenuto conto dell’alto livello di indagini che il procuratore conduce, altre invece più “concrete”. Tra queste vi sono alcune segnalazioni secondo cui la ‘ndrangheta sta aspettando solo il momento giusto per colpire. L’ultimo progetto di morte in ordine di tempo, rivelato dal Fatto Quotidiano nella giornata di ieri, rivelano che la situazione è cambiata persino rispetto al 2020, dopo la maxi-operazione Rinascita Scott. Allora da alcune intercettazioni si evinceva come le cosche si stavano organizzando per attentare alla vita di Gratteri lungo il tragitto che dalla Locride ogni giorno il magistrato percorre per recarsi in ufficio a Catanzaro. Appresa la notizia il livello di sicurezza del procuratore si è innalzato drasticamente. La famiglia è stata messa sotto scorta e a lui hanno aumentato il numero dei veicoli blindati di scorta con il coinvolgimento degli agenti del NOCS (Nucleo operativo centrale di Sicurezza della Polizia di Stato), ed al contempo è stato anche alzato il livello di sicurezza nei pressi degli uffici di Procura. Tra le cinque jeep blindate una è munita di “bomb jammer”, il disturbatore di frequenze utilizzato per impedire ai sistemi di comunicazione radio la ricezione o la trasmissione di segnale.


Ebbene, nel pomeriggio di ieri, duemila persone sono scese in piazza a Milano per esprimere la propria solidarietà al procuratore di Catanzaro. La manifestazione «Mai più stragi» è stata organizzata da Vincenzo Linarello presidente delle cooperative calabresi Goel in sostegno di Gratteri in piazza Duca d’Aosta. Un’iniziativa alla quale si sono uniti un centinaio di associazioni e gruppi sindacali: da Libera ad Agende rosse, fino all’Acli, agli scout, alla Casa della carità. E voluta proprio dopo la scoperta dell’ennesimo progetto di attentato nei confronti dell’attuale procuratore capo di Catanzaro che da un mese e mezzo vive ancora più blindato dopo un rafforzamento della sua scorta.
Sul palco il presidente della commissione antimafia Nicola Morra, la presidente della commissione regionale antimafia Monica Forte che ha ricordato il maxi processo di Lamezia Terme e l’assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli che ha lanciato un alert antimafia sulle prossime olimpiadi. Dal Canada non ha fatto mancare la sua vicinanza, con un post sui social, il coautore proprio con Gratteri di numerosi libri sulla presenza della ‘ndrangheta in Italia e nel mondo, lo studioso e docente Antonio Nicaso. Un messaggio forte con una stoccata al governo: “In un Paese in cui il presidente del Consiglio e il ministro della Giustizia non riescono a trovare un momento per esprimere solidarietà a Nicola Gratteri, essere stasera a Milano idealmente o in presenza significa tanto. Mai come in questo momento Nicola Gratteri ha bisogno della nostra solidarietà, del nostro affetto e della nostra vicinanza. Un pensiero affettuoso va anche a tutti gli agenti che quotidianamente si occupano della sua protezione”.