Prima che il Telesio di Cosenza cada a pezzi

Il segretario provinciale del Gilda: meglio uno strappo che cucire una nuova toppa su di un vestito vecchio

«Meglio uno strappo che cucire una nuova toppa sul vestito vecchio». Non è mai facile cambiare il proprio modo di pensare e sono davvero poche le persone in grado di mettersi in discussione quando la situazione lo richiede. Ma ora è tempo che il dirigente Iaconianni, del Liceo Classico B. Telesio, riveda le scelte operate e le decisioni assunte, a seguito del rigetto da parte della Regione Calabria della sua richiesta di annessione del Liceo Classico Telesio di Cosenza al Convitto Nazionale Telesio, nelle more di una corretta interpretazione della normativa in merito al dimensionamento scolastico degli istituti educativi e tenuto conto di note ministeriali che escluderebbero il dimensionamento dei predetti istituti e per le quali l’Ufficio Scolastico Regionale non è in grado di esprimere parere positivo. E’ opportuno che nell’ordine, la delibera del Consiglio di Istituto del L.C Telesio che ne ha approvato l’annessione al Convitto Telesio, venga annullata, come pure la delibera approvata dal Consiglio Provinciale di Cosenza il 04.01.22, che ha ammesso l’annessione, come da allegato B), che l’accompagna, inspiegabilmente ed in deroga alla decisione concordata in Calabria all’unanimità di NON procedere a modifiche dell’intero Piano di Dimensionamento scolastico, per l’anno in corso, secondo le Linee Guida Regionali.
«Occorre far chiarezza e richiamare tutte le Istituzioni al proprio ruolo affinché ci si ponga tutti in una posizione di vigile attesa almeno fino al superamento della crisi pandemica tuttora in corso, che ha portato a tutta una decretazione di urgenza per far fronte alle diverse emergenze per evitare che strane ed anomale situazioni non si consolidino, nella disattenzione generale, così da non trovarci con ‘pacchetti preconfezionati’, non voluti e soprattutto NON concertati. A soffrirne è la scuola!». A parlare è Vanda Salerno, Segretario Provinciale del Gilda, fortemente preoccupata per la situazione confusa che si è generata e per i gravi disagi conseguenti all’idea del dirigente Antonio Iaconianni di unificare il Liceo “Telesio” al Convitto Nazionale “Telesio”, non ancora annullata nonostante le determinazioni della Regione Calabria intervenute ad arrestare la procedura attivata. «La delibera n. 3 del 04.01.22 del Consiglio Provinciale dovrà essere annullata, insieme a tutti gli atti presupposti, antecedenti, connessi e conseguenti»., continua con fermezza Vanda Salerno. «La protesta attivata dagli alunni del L.C. B. Telesio, trasferiti d’imperio presso la struttura delle Canossiane di Cosenza, il rammarico delle famiglie preoccupate della discontinuità del percorso formativo dei propri figli per questi continui disagi e precarietà che si aggiungono a quelli causati già dalla pandemia da Codiv, il disagio dei docenti e del personale ATA, che di questo andirivieni degli ultimi mesi hanno sofferto e subito tutte le conseguenze, meritano tutta la nostra attenzione».
E’ necessario richiamare tutti, in testa i Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali, ad una grande responsabilità e dovere di vigilanza sull’operato di chi dirige poi i vari istituti scolastici, a maggior ragione dopo la riforma cd. della Buona Scuola, che ha attribuito ad essi enormi poteri, generando spesso Presidi autoritari e organi collegiali svuotati della funzione democratica. Oggi gli insegnanti sono costretti ad abbracciare la scelta educativa e forse anche le ‘non verità storiche’ che gli vengono calate “dall’alto”. «Beh mi pare che al Telesio si sia travalicato tutto questo a dispetto di docenti, allievi, genitori e anche del principio della leale concorrenza con riguardo altri istituti e scuole ed alle loro offerte formative, offuscate dal bagliore di un fuoco di paglia, ed oggi è tempo di nuove iscrizioni», commenta il Segretario Provinciale del Gilda.
Il dimensionamento delle istituzioni scolastiche è strettamente connesso al tema dell’autonomia ed a quello della dirigenza ed è per questo che non possono essere ammesse forzature. Non potranno infatti tollerarsi mega-istituti con numeri esagerati di studenti, docenti e personale ATA, naturaliter ingovernabili sui canonici e compresenti versanti gestionale, dei rapporti con il territorio, educativo-didattico, perché il nanismo delle une e il gigantismo delle altre, darebbero corpo al medesimo singolare effetto di un’offerta formativa non rispondente ai reali bisogni delle studentesse e degli studenti.
Il Preside Iaconianni aveva dichiarato che l’Istituto delle Canossiane era stato concesso dalla Provincia per accogliere una parte del Liceo Classico ‘Telesio’ in quanto, presso l’attuale sede, sarebbero dovuti partirei lavori di adeguamento alla normativa antisismica. La dislocazione, quindi, era stata pensata per consentire, contestualmente, l’avvio, nel Liceo Telesio stesso, dei lavori di adeguamento sismico della struttura, sebbene fosse sotto l’evidenza di tutti, che finché tale cantiere non fosse stato avviato, non c’era alcuna necessità di richiedere uno spazio ulteriore.
Oggi, di fatto, si registrano al Liceo Classico Telesio un numero di studenti in esubero rispetto alle aule disponibili, tanto si è disvelato sia con riguardo all’emergenza Covid che quanto all’emergenza sicurezza riferita all’edilizia scolastica. Gli alunni del Liceo Telesio, infatti, in conseguenza di questa decisione del dirigente Iaconianni, in qualità di reggente del Convitto, di costruire Casa Telesio per ospitare la scuola primaria e secondaria di primo livello, hanno proseguito prima ad oltranza in DAD perché la DAD, a dire del dirigente (anche con lettera pubblica all’allora Presidente della Regione Calabria Spirlì), restava una grande opportunità, lamentando appunto la preoccupazione per la distribuzione della popolazione studentesca negli spazi a disposizione. Poi si è disposto il ritorno in presenza dei liceali, costringendoli ad una turnazione pomeridiana, appunto per la mancanza di aule sufficienti a causa delle aule del Liceo Telesio occupate dagli alunni del Convitto. Infine, la delocalizzazione del solo triennio dell’Ordinamento alle Canossiane.
Ma forse che la capienza e gli spazi a disposizione si sarebbero meglio potuti gestire se non si fosse così pervicacemente perseguito il sogno dell’Istituto Omnicomprensivo (dal taglio internazionale), muovendosi questa dirigenza con il piglio e la determinazione di chi già riveste il ruolo di una realtà istituzionalmente ancora inesistente o comunque non riconosciuta?
Poi un evento imprevisto che ha palesato tutta la fragilità di questo disegno in costruzione, miseramente crollato facendo emergere un quadro davvero preoccupante per l’Istituzione scuola pubblica, che voglia dirsi aperta, inclusiva, solida e sicura.
Una riflessione andrà fatta sullo stato dei lavori per la messa in sicurezza e adeguamento del Liceo Telesio, lavori necessari ed urgenti si, ma per ora, NON ancora iniziati e allora perché spostare i liceali a turno all’istituto delle Canossiane? Forse sarebbe più giusto che Iaconianni, in qualità di Dirigente reggente del Convitto, avesse deciso di spostare alle Canossiane i bambini delle elementari e medie del Convitto che all’attualità hanno una reale esigenza di spazi maggiori rispetto a quelli a disposizione presso il Convito Nazionale, oggi interessato da lavori di ristrutturazione.
Occorre, in verità, tutelare il legittimo affidamento dei genitori dei liceali che quando hanno sottoscritto il patto formativo con il L.C. Telesio hanno operato anche una scelta di contesto e di continuità nell’offerta formativa. «In questi giorni la stampa non si è risparmiata sulla vicenda Telesio, i ragazzi sono rientrati nella loro sede naturale ma hanno già ripreso i turni pomeridiani e la DAD e con loro ovviamente gli insegnanti ed il personale ATA costretto a riportare … i banchi “a rotelle” dalle Canossiane al Telesio dopo soli pochi giorni. I ragazzi del Liceo Telesio hanno bisogno di essere motivati e rassicurati ora, in particolare quelli dell’ordinamento, che più di tutti hanno subito un danno, dalla già caotica situazione generale generata da Covid (dopo questa nuova ondata che non ha risparmiato nessuno), rispetto ad programma didattico che è andato avanti per loro senza la giusta continuità, lo stesso non può dirsi per gli alunni di Casa Telesio, ospiti lautamente paganti di quel che resta del vecchio Convitto… » conclude Vanda Salerno.