Il grande equivoco (o il grande inganno) dei milioni non spesi per la radioterapia oncologica…

Una nota Ansa getta sulle spalle delle precedenti strutture commissariali la responsabilità dei mancati investimenti, nonostante i fondi disponibili da parte del governo centrale. Ma nel Dca del luglio del 2020 si scopre invece tutta un'altra verità...

Il grande equivoco, davvero troppo presto per derfinirlo però anche il grande inganno.
Una nota Ansa che in giornata denuda ancora una volta le inadeguatezze delle strutture commissariali della sanità di Calabria che si sono date staffetta fin qui, ovviamente a esclusivo e tutto vantaggio di quella attuale. E un decreto commissariale di un paio di anni fa che racconta invece un’altra storia. Tutta un’altra storia e con buona pace della nota Ansa.
Cui prodest il grande equivoco o (peggio) il grande inganno?
Certo non agli utenti, che poi sono pazienti e in questo caso delicati assai perché l’oggetto del contendere è l’implementazione (mancata) della radioterapia oncologica nei principali ospedali hub della regione (Cosenza, Catanzaro e Reggio). Fondi per impianti moderni di radioterapia oncologica che c’erano e ci sono (sulla carta) e che non sono stati spesi, più o meno 10 milioni di euro.
Ci sarebbe un altro capitolo ancora, come rovescio della medaglia dorata. E cioè la radioterapia oncologica che nel frattempo nella fascia centrale della Calabria è andata avanti lo stesso “grazie” all’erogazione del privato e cioè del Marrelli Hospital, centro d’eccellenza che non è chiaro se occorre solo ringraziare per aver ottemperato alle “mancanze” del servizio pubblico o se invece, grazie a queste, è cresciuto e pasciuto. Ma tant’è, questa è davvero tutta un’altra storia, più o meno.
Resta il grande equivoco, o il grande inganno di giornata. Le strutture commissariali che non hanno (o non avrebbero) utilizzato i 9,4 milioni messi a disposizione dal governo centrale per la radioterapia oncologica. Cotticelli prima e Longo poi. Ma è proprio andata così o c’è qualcosa di diverso, e di peggio, sotto?
Partiamo dalla nota Ansa…
«La Calabria – si legge nel bel mezzo della giornata – è tra le regioni del Mezzogiorno a non aver ancora speso i fondi della delibera Cipe 32 del marzo 2018 che prevede un finanziamento pari a 100 milioni di euro, in attuazione del decreto-legge 243/2016, per la riqualificazione e l’ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia oncologica di ultima generazione nel Sud del Paese.
Le regioni interessate al finanziamento avrebbero dovuto presentare al Ministero della Salute, entro 180 giorni dalla pubblicazione, uno specifico programma di utilizzo delle risorse assegnate, che per la Calabria ammontavano a 9 milioni e 400 mila euro, 3 dei quali assegnati al solo hub ospedaliero di Reggio Calabria. Una procedura che né l’ex Commissario per la Sanità, Saverio Cotticelli, prima, né Guido Longo, suo successore, avrebbero mai avviato. A differenza di altre regioni meridionali, quindi la Calabria non ha ancora avviato le procedure che permetterebbero di mettere al passo tecnologicamente reparti importanti come la Radioterapia oncologica in cui vengono trattati pazienti il cui rischio vita è molto alto in relazione alle patologie di cui soffrono. Un finanziamento che una volta acquisito avrebbe consentito anche per gli ospedali della Calabria, ed in particolare i Centri di radioterapia oncologica degli ospedali hub di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, di potenziare e rinnovare le strumentazioni di cui dispongono».
Tutto vero allora perché ad un certo punto una nota Ansa fa da Vangelo?
Non proprio. Perché il “Corano”, in questo caso, sta nel Dca 99 dell’8 luglio del 2020. Porta la firma di Saverio Coticelli che però se è lo stesso che non sapeva che il piano Covid doveva stilarlo lui va a finire che conviene attribuirne la genesi alla seconda firmataria, Maria Crocco.
L’oggetto del Dca è proprio «Riqualificazione e ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia oncologica di ultima generazione nelle Regioni del Mezzogiorno» con riferimento particolare “all’acceleratore lineare” presso il Pugliese-Ciaccio di Catanzaro.
Nel Dca si prende atto che con «delibera CIPE n. 32 del 21/03/2018 è stata assegnata alla Regione Calabria la somma di € 9.400.000,00 da destinare alla riqualificazione e all’ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia oncologica di ultima generazione; – la Regione Calabria, con il coinvolgimento delle Aziende Ospedaliere di Cosenza e di Catanzaro e del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, sedi di centri di radioterapia oncologica, ha definito il Programma di utilizzo delle risorse assegnate, al fine 3 di garantire prestazioni sanitarie radioterapiche più appropriate e ridurre i tempi di attese.. per l’erogazione delle corrispondenti prestazioni; – il Programma prevede l’acquisto di tre Acceleratori lineari da destinare alle Aziende Ospedaliere di Cosenza e Catanzaro ed al GOM di Reggio Calabria, nonché l’esecuzione dei lavori per la messa in esercizio delle apparecchiature; – l’importo complessivo del Programma ammonta a € 10.000.000,00 di cui € 9.400.000,00 a carico dello Stato ed € 600.0000,00 a carico della Regione Calabria, quale quota di cofinanziamento prevista ai sensi dell’art. 20, comma 1 della L. n. 67/1988; – la Regione Calabria, con nota prot. n. 436008 del 21/12/2018, ha trasmesso al Ministero della Salute il proprio Programma di utilizzo delle risorse;
con nota prot. n. 6950 del 10/03/2020 il Ministero della Salute ha comunicato l’approvazione del Programma della Regione Calabria, richiedendo, altresì, di procedere all’adozione formale dello stesso nonché ad inoltrare le richieste di ammissione a finanziamento; – con nota prot. n. 123718 del 31/03/2020 la Regione Calabria ha comunicato alle Aziende del SSR interessate l’avvenuta approvazione del “Programma regionale di riqualificazione e ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia oncologica” da parte del Ministero della Salute, richiedendo nel contempo la documentazione necessaria ai fini dell’ammissione a finanziamento, da approvare con specifico atto deliberativo Aziendale; – con DCA n. 75 del 08/04/2020 è stato formalmente adottato il “Programma regionale di riqualificazione e ammodernamento dei servizi di radioterapia oncologica” di importo complessivo pari a € 10.000.000,00, di cui € 9.400.000,00 a carico dello Stato ed € 600.000,00 a carico della Regione Calabria».
Quindi nel Dca 99 del luglio del 2020, a proposito dell’acceleratore del Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, si “scopre” che non solo il ministero aveva già approvato il piano dell’allora struttura commissariale calabrese quanto che il 31 marzo dello stesso anno, sempre su input della struttura commissariale, sono state “avvisate” le aziende ospedaliere interessate che i finanziamenti erano a disposizione e che i quattrini erano pronti per l’uso. Per Catanzaro, Cosenza e Reggio. Tant’è che l’8 aprile del 2020 viene formalmente adottato il «Programma regionale di riqualificazione e ammodernamento dei servizi di radioterapia oncologica” di importo complessivo pari a € 10.000.000,00, di cui € 9.400.000,00 a carico dello Stato ed € 600.000,00 a carico della Regione Calabria».
Bene, anzi malissimo. Perché le aziende ospedaliere non hanno impegnato e speso queste risorse per la radioterapia oncologica in Calabria? Una dimenticanza o c’è dell’altro? E che fine hanno fatto ora questi soldi? Ci sono ancora?

I.T.