La pandemia assedia (anche) la Cittadella

Il virus mette in un angolo la regnanza. Manca il programma operativo triennale così come il piano Covid. Nel mentre il dg Fantozzi non firma nulla (se non un accordo da “discount” con i medici per i vaccini) e il sub commissario Bortoletti non ottiene ancora il nulla osta dall'Arma. Irto, Bruni e Tavernise: Occhiuto non ce la fa da solo, ci coinvolga...

Non ci fosse per davvero il Covid andrebbe quasi tutto bene nel contrasto alla pandemia di Calabria. Nomine, post e video girano alla grande e se non ci fosse la pandemia ad assediare ospedali e Asp sembrerebbe quasi tutto normale (e vero) nei paraggi della Cittadella. E invece sembra di stare in un gigantesco gioco mediatico e iconografico del tutto fuori dalla realtà.
Quasi duemila contagi al giorno, le file chilometriche per i molecolari Asp ormai irrintracciabili. La zona arancione ad un passo, gli ospedali senza medici né posti letto, plessi da completare da anni ridotti in ruderi (come il Mariano Santo di Cosenza). Concorsi per medici non banditi mentre “banditi” veri si aggirano nei pressi delle tesorerie delle Asp. Non c’è traccia ancora di uno dei due sub commissari, Bortoletti. L’Arma dei carabinieri (chissà perché) non avrebbe concesso ancora il nulla osta così come non c’è traccia né del programma operativo triennale né del piano anti covid che è scaduto il 4 novembre.
Ad essere più precisi, secondo quanto risulta, non v’è molta traccia anche delle movenze del dipartimento Salute a parte un accordo da “discount” con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per 25 euro ad ora in sede vaccinale, considerato al ribasso (era di 80) e anomalo perché in sede di accordo non sarebbe stato coinvolto il comitato regionale sia dei medici di base che dei pediatri di libera scelta. Oltre a questo decreto, e a due gare per acquisto farmaci, dal dipartimento Salute non sarebbe arrivato altro. In tutto ciò (in foto) salta il tracciamento all’Asp di Reggio dove le sedi distaccate (siamo a Villa) alzano le mani al cielo e dichiarano resa al Covid, evidentemente nonostante la tenacia (forse solo quella?) del commissario Scaffidi. Per non dire dell’ospedale hub di Cosenza, l’Annunziata, assediato fuori e dentro (una ventina i sanitari coinvolti). Senza personale e con una relazione congiunta ministero-Nas da far tremare i polsi, ispettori a constatare sul campo che tra il Covid e il non Covid c’è spesso solo una tendina a separare fortune e contagi.
Una situzione quindi complessivamente non del tutto sotto controllo al punto che per la prima volta trovano parola e unità le tre diverse forme di pseudo opposizione in consiglio regionale. Tocca infatti (è un inedito) a Irto, Bruni e Tavernise (Pd, brandelli di Pd e Cinquestelle) andare in qualche modo all’attacco della Cittadella chiedendo un coinvolgimento nella strategia di contrasto alla pandemia.
«Presidente Occhiuto – scrivono in una nota – così rischiamo di andare a sbattere e di farci molto male. Sulla questione Covid siamo praticamente allo sbando, i Pronto Soccorso e tutte le aree dedicate alla Pandemia sono al collasso, non si riesce a fare alcun tipo di tracciamento e la gestione dei centri vaccinali lascia molto a desiderare, ci sono assembramenti pericolosi, non si può neppure prenotarsi. Si comincia dall’identificazione dei pazienti con file chilometriche davanti alle farmacie e i centri che fanno i tamponi molecolari, si continua con i dipartimenti dedicati che non funzionano per mancanza di personale oltre che per una evidente disorganizzazione, e ancora con l’assoluta carenza di comunicazioni che non arrivano e le persone restano a casa bloccate dopo la regolare quarantena perché nessuno dice loro che possono uscire. L’avevamo messa in guardia fin dall’inizio, lo stato della Sanità calabrese si riflette tutta sulla disastrosa gestione dell’emergenza Covid non è una questione che può affrontare una persona sola solo con la nomina di nuovi manager, occorre l’aiuto di tutti, non solo a livello locale ma anche dal resto d’Italia. In Calabria non si riesce più a gestire l’ordinario, figuriamoci lo tsunami del Covid. In questo modo non è solo a rischio la vita dei pazienti fragili ma quella di tutti i cittadini. Ci sono strutture per paziento fragili e anziani dove ancora nessuno ha ricevuto la terza dose. Abbiamo l’assoluta necessità di attivare ospedali dedicati al Covid per evitare che si sguarniscano come sta già accadendo per reparti fondamentali come per esempio la cardiologia dell’Annunziata di Cosenza lasciando in questo modo senza personale unità in grado di assistere altri ammalati con diverse patologie che continuano a mietere vittime. La domanda è come mai, nonostante la nomina di uomini scelti personalmente da lei la situazione è ancora fuori controllo? Che costa state facendo? Neppure bandire concorsi per reclutare medici e personale sanitario per far fronte a un’emergenza senza precedenti di carenza di uomini. Fino a quando non si chiederanno in modo chiaro e forte al Governo e all’Italia risorse e mezzi straordinari le cose andranno sempre peggio. Solo che la responsabilità a quel punto, Governatore Occhiuto, sarà solo sua».

P.W.