Impignorabilità di Asp e ospedali fino al 2026, spallata (decisiva) all’emendamento di Forza Italia

La Consulta dichiara illegittima la proroga al blocco delle esecuzioni fino al 31 dicembre del 2021 su ricorso, tra gli altri, della clinica Villa Sant'Anna di Reggio Calabria. «Norma tollerabile solo ab origine», sostengono i giudici della Suprema Corte. Irragionevole andare oltre i 7 mesi di sbandamento nazionale Covid del 2020, «a rischio l'erogazione dei Lea». Figurarsi sospendere le esecuzioni in Calabria per 5 lunghissimi anni...

Una spallata pesante, di quelle di piombo. Probabilmente decisiva. Al punto che di fatto naufraga prima di nascere gran parte dell’emendamento di Forza Italia al Decreto Calabria, il testo che intende rivoluzionare e consegnare su di un piatto d’argento la sanità di Calabria a Roberto Occhiuto.
Architrave dell’emendamento che ha nei conterranei calabresi di Berlusconi gli spin doctor è l’impignorabilità per 5 lunghissimi anni di Asp e ospedali calabresi, tentativo più o meno evidente di contenere cassa e di scongiurare sul nascere lo stillicidio dei doppi e tripli pagamenti delle stesse fatture con interessi legali al seguito. Di base, per idealità, l’emendamento rinchiude in sé persino una logica ma l’impraticabilità di campo, quindi l’irrazionalità, è tutta sul lato “b” dell’etichetta. Che ne è di tutte quelle imprese private (in gran parte cliniche non tuffaldine) che hanno titoli esecutivi in mano nei confronti delle Asp e che senza quei bonifici sbloccati non possono erogare servizi? Possono aspettare 5 lunghissimi anni?
Ed è qui che arriva la spallata probabilmente decisiva all’emendamento che ha mandato su tutte le furie il settore (quello sano) della sanità privata e gli studi legali appresso. Una spallata che come spesso accade trova genesi nella Corte Suprema che c’è, la Consulta.
È fresca fresca per l’occasione una sentenza della Corte Costituzionale che dichiara illegittima, quindi incostituzionale, la proroga del blocco delle esecuzioni nei confronti delle aziende sanitarie pubbliche. Un blocco, un congelamento, che il governo aveva avanzato in continuità con il primpo blocco del 2020 (7 mesi, da maggio a dicembre) prolungandolo fino a tutto il 2021.
Alcune imprese sanitarie private (e creditrici, con titoli in mano) fanno ricorso e tra queste la Villa Sant’Anna spa di Reggio Calabria, evidentememnte creditrice nei confronti dell’Asp di Reggio. E lo vincolo.
La sentenza è la 236 del 2021 (SCARICA QUI). SENTENZA CORTE COSTITUZIONALE
Che in breve proviamo a riassumere in tutta la sua dirompenza, soprattutto in divenire.
I giudici della Suprema Corte non consentono la impignorabilità di enti economici sanitari per tutto il 2021 in continuità con i 7 mesi pandemici del 2020. Per una ragione molto semplice. Da maggio a dicembre del 2020 s’è vissuto un effettivo smarrimento economico e sociale, a tutti i livelli. Quindi impossibilie procedere ad esecuzioni. Ma se la norma aveva un senso e una ragione «ab origine» secondo i giudici non ne ha più nel corso del 2021 perché di fatto il “motore” della dinamicità economica s’è messo in moto e non si possono bloccare esecuzioni nei confronti di enti sanitari pubblici senza calmierare, ricalibrare, le erogazioni e gli oneri di quelli privati. Quindi illegittimo il blocco dei pignoramenti verso Asp e ospedali nel corso del 2021 anche perché, sottolinea la Suprema Corte, se un’azienda sanitaria privata è impossibilitata a incassare i suoi legittimi introiti viene messa in discussione anche l’erogazione stessa delle sue prestazioni al sistema sanitario nazionale e quindi, di conseguenza, l’innalzamento dei Lea, i livelli minimi di assistenza. Insomma si blocca l’intera macchia della salute, secondo la Corte Costituzionale. E questo solo per quanto riguarda il congelamento delle esecuzioni del 2021.
Figurarsi poi, e qui veniamo “all’agguato” dell’emendamento di Forza Italia, se si infila un emendamento al Decreto Calabria che vuole bloccare i pignoramenti (anche quelli legittimi) nei confronti di Asp e ospedali calabresi per 5 lunghissimi anni. A una delle tante imprese private creditrici basterà ora solo un semplice ricorso e la Corte nemmeno si riunirà, dopo aver dichiarato illegittimo il congelamento delle esecuzioni per il “solo” 2021.
Di fatto, l’emendamento di Forza Italia, è strozzato in culla prima di nascere…

P.W.