Il Covid a “spasso” nel pronto soccorso dell’Annunziata

La parte più inquietante della relazione ispettiva (ministero e Nas) riguarda proprio i percorsi separati e i test. «Su 7 in stazionamento 2 non avevano fatto il tampone»

Criticità organizzative, turnazione carente, reparti in affanno. Ma anche Covid, certo. Perché di questi tempi è proprio nel contenimento del virus che si misura la “tenuta” di un presidio hub.
I segmenti più inquietanti della relazione congiunta (ministero e Nas) all’interno dell’ospedale dell’Annunziata di Cosenza riguardano proprio l’emergenza Covid. Con percorso separati mal separati, o non separati per niente. E stazionamenti in pronto soccorso senza il tampone. Della serie, avanti il virus.
Scrivono infatti gli ispettori che nel corso di un monitoraggio all’interno del pronto soccorso «si verificava la presenza di n. 7 utenti in attesa di trattamento. Di questi n. 2 risultavano non aver ancora eseguito il tampone per l’eventuale positività al virus Sars-Cov 2».
Quindi su 7 fermi chissà da quanto tempo in pronto soccorso ben 2 non avevano neanche eseguito il tampone. E questo mentre a stretti congiunti di pazienti magari in codice rosso veniva negato l’accesso in ossequio alle normative anti Covid.
E non è tutto perché è poi nei percorsi separati area Covid e area non Covid che si “fotografa” il più pernicioso dei paradossi. Scrivono gli ispettori che l’area non Covid «è stata ricava, in maniera estemporanea, mediante la chiusura di alcune porte munite di maniglioni antipanico che solevano dividere in precedenza alcune aree del pronto soccorso. Tale decisione non appare idonea a tutelare la salute dei pazienti siti in area non Covid, alcuni dei quali venivano rinvenuti senza la mascherina o con la mascherina non correttamente indossata in ragione delle proprie precarie condizioni di salute e/o di incoscienza, in quanto vi è un circolo d’aria che passa continuamente tra le fessure tra le ante delle predette porte e tra le stesse ed il pavimento, non ricoperte da un idoneo rivestimento in stagno».
A Cosenza si dice che uno entra per “grazia” e trova “giustizia”. Gli ispettori, con la dialettica loro concessa per l’occasione, hanno più o meno descritto la stessa cosa a a proposito del Covid a “spasso” nell’Annunziata di Cosenza…

I.T.