“Se il mondo delle professioni si mette al servizio della cosca, se il candidato si rivolge al capo cosca, se si fanno patti col diavolo, poi la colpa non è di Gratteri. Toglietevi dalla testa questa mania di persecuzione”. Il procuratore di Catanzaro, nel corso di un incontro tenuto al Parco della biodiversità per presentare il suo ultimo libro, insieme a quello dello storico Antonio Nicaso, ha dialogato senza veli, come sua consuetudine, con il mass-mediologo Klaus Davi. “Non solo il delinquente, il faccendiere, il prestanome, può accadere che anche una persona per bene a poche ore dal voto vengano raggiunte dalla paura di non farcela ad essere eletti e fanno il patto col diavolo: vanno a trovare gli ‘ndranghetisti”.
Nel corso dell’intervista Nicola Gratteri ha specificato: “Voi non avete idea – ha detto – di quanto mi piaccia essere il procuratore di Catanzaro, in un Ufficio che, dati del ministero della Giustizia alla mano, è stato portato a target altissimi. Quando sono arrivato abbiamo creato una sorta di piano di rientro per i fascicoli arretrati. Oggi il fascicolo con maggiore arretrato ha tre-quattro anni al massimo”. Durissimo il giudizio di Gratteri sulla riforma Cartabia: “Ancora non ce ne rendiamo conto ma gli effetti della riforma si vedranno quando entrerà in vigore, intorno al 2024. Se fosse stato qualche anno addietro, con il governo Berlusconi – ha rammentato – ci sarebbero state proteste e manifestazioni per questa riforma. Oggi tutto tace perché tutti i partiti dell’arco costituzionale sono coinvolti tranne Fratelli d’Italia. Queste cose accadono con i governi di larghe intese”.
Gratteri: “Se professionisti e candidati sono al servizio del capo cosca non è colpa mia”
Il procuratore di Catanzaro riapre il capitolo delle presunte “persecuzioni” ad alcuni notabili da parte della Dda di Catanzaro: “Toglietevela dalla testa”