“Pescato” direttamente dall’elenco confezionato dalla Regione Toscana. Perché Minniti, il nuovo direttore sanitario dell’Asp di Reggio, in Toscana ha fatto domanda saltando in “volo” confini e regole (e incompatibilità) tutte conterranee. Non a caso, il “pescatore” e commissario Gianluigi Scaffidi, ritiene non vi siano nell’elenco di Calabria profili adeguati e (guarda caso) acchiappa proprio Minniti dalla Toscana. Esperienza sul fronte Covid importante, in seno all’azienda ospedaliera. Ma con un “peccatuccio” non da poco in termini di nomine verticistiche. È componente la segreteria di un sindacato e la norma sul punto parla abbastanza chiaro. È la modifica all’articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Che così recita…
«All’articolo 53 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, sono apportate le seguenti modificazioni: a) dopo il comma 1, è inserito il seguente: «1-bis. Non possono essere conferiti incarichi di direzione di strutture deputate alla gestione del personale a soggetti che rivestano o abbiano rivestito negli ultimi due anni cariche in partiti politici o in organizzazioni sindacali o che abbiano avuto negli ultimi due anni rapporti continuativi di collaborazione o di consulenza con le predette organizzazioni…».
Detta in altri termini, e in punta di decreto legislativo, Scaffidi non poteva nominare Minniti al vertice della direzione sanitaria dell’Asp di Reggio. Che non a caso ha fatto domanda di iscrizione alla manifestazione di interesse ma in Toscana però, avvalendosi evidentemente di un cavillo linguistico inserito nel decreto Calabria 2 (dirigenti da individuare negli elenchi regionali). Evidentemente però Scaffidi considera Minniti insostituibile per quella postazione, con buona pace per chi ha fatto domanda nell’elenco di Calabria e senza appartenere ad un sindacato con ruoli di primo piano.
Nella manifestazione di interesse diversi i dirigenti medici interni all’Asp che hanno fatto domanda, in gran parte aventi esperienza territoriale nel contrasto al Covid. E qualcuno è persino pronto a giurare che avrebbero inciso di meno sul bilancio rispetto a Minniti, naturalmente perché interni all’azienda. Ma tant’è. Un salto in Toscana e Scaffidi “pesca” il jolly…
I.T.
I.T.