Altri 522 casi di positività al Covid non inseriti nell’ultima settimana dalla Cittadella nella piattaforma ministeriale, quella da cui attinge dati la cabina di regia a Roma che poi è quella che fa i colori delle regioni, per intenderci. Anche nella settimana che va dal 19 al 25 aprile i numeri non tornano e non tornano sempre per difetto, mai per eccesso. Detta in altri termini, e per la sedicesima settimana consecutiva, sono sempre di meno i positivi calabresi trasmessi settimanalmente al ministero rispetto a quelli realmente accertati dalle Asp. Segno evidente che c’è qualcosa di estremamente grave che non quadra, che sia incuria o cattiva organizzazione o, manco a dirlo, serialità “maliziosa” nell’abbassare costantemente e tutte le settimane la “temperatura Covid” in Calabria. Lo ripetiamo, errare non solo è umano ma dalle nostre parti è persino scontato. Farlo per almeno 16 settimane consecutive inizia però a diventare quantomeno sospetto, come “errore”. Ma farlo poi sempre in una direzione (per difetto) e con l’inevitabile risultato di far figurare meno casi Covid in Calabria conduce solo da una parte, come conclusioni. Che ovviamente, e legalmente, teniamo esoterica (conclusione) per evitare la beffa delle ripercussioni.
Ma ecco l’ultima “perla”, un altro “errore” e per l’ennesima settimana consecutiva. Da un lato la somma dei bollettini quotidiani regionali, fonte Asp. Dall’altro il resoconto inserito in piattaforma ministeriale, sempre su base settimanale…
SETTIMANA 19 – 25 APRILE
BOLLETTINI REGIONALI
19 APRILE 156
20 APRILE 450
21 APRILE 471
22 APRILE 402
23 APRILE 610
24 APRILE 544
25 APRILE 484
TOTALE 3117
MINISTERO DELLA SALUTE, ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ CABINA DI REGIA
CALABRIA
Report 50
Dati relativi alla settimana 19/4/2021-25/4/2021
CASI TOTALI: 2595 – 522
Mancano quindi all’appello 522 casi di positività al Covid che sono rimasti in Calabria, nelle carte Asp e che “Roma” non ha mai avuto il piacere di conoscere.
Secondo l’avvocato cosentino Antonio Ciacco, custode ed elaboratore dei dati che ha fornito in esclusiva sin dall’inizio a “il Fatto di Calabria”, «la perseveranza a sottrarre continua a manifestarsi con incallita e sconcertante imperturbabilità. La vicenda, quindi, assume tinte, sempre più fosche, anche perché intorbidita, fra l’altro da tronfi e melliflui annunci di “accertamenti interni” (da parte di Longo), che non ci saranno mai. Intorbidita da piratesche iniziative. Intorbidita dal silenzio e dall’inerzia degli organi del governo centrale, che sanno, perché, perfettamente e analiticamente, messi a conoscenza del valzer dei numeri, e, tuttavia, declinano – incredibilmente – una inspiegabile indifferenza. E come se tutto ciò non bastasse, altri dubbi di autenticità dei dati si profilano, minacciosi, all’orizzonte, E, intanto, la Calabria è, maledettamente, divorata dalla fiamme del virus».
Ricordiamo, e ce ne siamo occupati in esclusiva e in splendida solitudine, che dal 4 gennaio all’11 aprile, comprendendo appunto ben 14 tavoli di cabina di regia e 14 report con dati dentro caricati dalle Regioni, mancano all’appello dalla Calabria ben 3.302 positivi rispetto a quelli realmente certificati a cui si aggiungono ora i 522 dell’ultima settimana (resta una vacatio analitica della settimana che va dall’11 al 19 di aprile). Siamo più o meno a 4mila positivi nascosti e mai trasmessi a Roma dall’inizio dell’anno. Più d’una volta la Calabria è stata sul filo di lana se passare o restare in zone con maggiori restrizioni e quella “serialità” (accidentale o ricercata) che ha prodotto meno casi nella trasmissione dei positivi a Roma, in termini di “aperture”, dei risultati evidentemente ha prodotto. E di “colori”. Anche perché solo e soltanto sui dati trasmessi dalla Regione la cabina di regia consiglia aperture o chiusure.
Ma nelle prossime ore si annunciano altri e persino più sconcertanti retroscena a proposito dell’ormai ineluttabile “tarocco di Calabria”…
I.T.