Quando il vicedirettore di Sky, Alessandro Marenzi, consegna ad una tabella ben precisa lo “strafalcione di Calabria” i suoi occhiali a stento tengono il sorriso sornione sotto i baffi che non ha. Perché deve solo commentare, trattenendo il ghigno, ben 92mila tamponi giornalieri (tra antigenici e molecolari) che compaiono nella casella Calabria. Quanto Lombardia e Veneto e Liguria messe assieme. Ovviamente, l’irrazionalità della cifra, non viene minimanente presa in considerazione, se non in termini di sorrisi anche in considerazione del recente passato che ha visto nel report della Protezione civile assegnare per diverso tempo alla Calabria la dicitura “non qualificabile”, poco meno che spazzatura. È sempre il super esperto vicedirettore di Sky a mettersi sulle tracce di una chiave di lettura, non foss’altro per abbattere di quasi un quarto il dato complessivo dei tamponi di tutto il Paese che come è noto è essenziale per conteggiare la percentuale di positività si test effettuati. 92mila tamponi nella casella Calabria su 350mila complessivi su scala nazionale provoca un ghigno malefico in studio che diventa stratificato. Marenzi cerca una via d’uscita (anche se il dato dei 92mila compare ancora nel grafico della Prociv nazionale, come si può vedere nella foto) e a modo suo la trova. Dice di averne contezza a seguito di rettifica che però non è stata resa nota a tutti. Si tratterebbe, secondo Marenzi, di uno zero di troppo. Non 92mila ma 9200 tamponi in un giorno. Il vicedirettore di Sky, per quota parte, chiude qui la sua di disputa statistica, evidentemente ritenendosi soddisfatto della soluzione. Che però, ad uno sguardo più propriamente conterraneo, non quadra lo stesso. Per niente. 9200 tamponi in un giorno in Calabria non solo è cifra mai realizzata fin qui da quando sono stati inseriti nel report anche gli antigenici, equivale più o meno semmai al dato complessivo di una settimana se va bene. Quanto, dato, sconvolgerebbe in termini rinascimentali l’incidenza del Covid che passerebbe dall’11% di positivi su tamponi del giorno prima a cifre con lo zero davanti se i tamponi giornalieri fossero stati davvero 9200 (194 i positivi rintracciati). Una specie di supercazzola di Tognazzi memoria, degna dei migliori film a cazzeggio. Per cui se 92mila poteva essere uno “strafalcione di Calabria” buono per i sorrisi su Sky la possibile “pezza”, uno zero di troppo, è persino peggio del “buco” perché non sta né in cielo né in terra che si facciano ora come ora nell’emisfero settentrionale del pianeta 9200 tamponi per rintracciare solo 194 positivi. Il contenitore tv nazionale griffato cambia argomento e pagina ma in conterraneità le domande, inquietanti, restano tutte.
Ma che diavolo è successo? E chi guida oggi le operazioni di ricognizione giornaliera Covid dal momento che lo “spiderman” del contrasto (alias Tonino Belcastro) è fuori gioco perché interdetto dal gip del tribunale di Cosenza? Forse Longo? Improbabile, perché lo descrivono alle prese con un corso accelerato di geografia applicata al territorio dopo aver confuso Praia a Mare con Scalea. Forse il direttore generale Bevere? Improbabile pure questo, dal momento che non solo non ha potere di firma né su inchiostro né digitale (perché tecnicamente decaduto dopo la morte di Santelli) quanto perché alle prese con una commessa in arrivo di 31mila euro per gli arredi dell’ufficio.
Forse allora se ne saranno presi cura, del monitoraggio Covid, gli alti dirigenti e funzionari del dipartimento Salute? Proprio adesso, proprio in queste ore, è questa eventualità decisamente improponibile pure questa perché da ieri il dipartimento è chiuso per una settimana proprio causa Covid, alcuni dipendenti sarebbero andati a lavorare nelle more di un esito al tampone che ovviamente, guarda il diavolo quando si ci mette, ha dato esito positivo.
Ecco allora la possibile soluzione allo “strafalcione di Calabria”, 92mila tamponi nel report della Protezione civile nazionale che sono inguardabili anche se fossero con uno zero in meno. Pare che abbia direttamente chiamato il capo della protezione civile nazionale a Catanzaro per capire che stesse succedendo e come mai quei numeri fuori giri. Nessun “umano” pronto a rispondere al telefono in dipartimento finché la cornetta non l’ha presa direrramente in mano proprio lui, il Covid. “Propretario” ormai dell’ufficio. Che quasi rimpiangendo i tempi delle durissime lotte (?) con spiderman Belcastro pare si sia preso una sbornia andando fuori giri e trasmettendo numeri “ad minchiam” alla Protezione civile nazionale. Tanto, chi se ne accorge…
I.T.