Temendo di essere scoperto dai colleghi, ha denunciato di avere subito una rapina a mano armata mentre portava il denaro dei canoni idrici in banca. Con l’accusa di peculato e simulazione di reato e’ finito agli arresti domiciliari un impiegato comunale di Cinquefrondi, in provincia di Reggio Calabria. L’uomo, Salvatore Ientile di 63 anni, e’ stato arrestato dai Carabinieri che hanno eseguito la misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Palmi. L’indagine e’ scattata nel gennaio scorso, dopo la denuncia di un funzionario dell’amministrazione comunale, per l’ammanco accertato di circa 24 mila euro di denaro pubblico, relativo alla riscossione dei canoni idrici comunali. Secondo l’accusa, sarebbe stato proprio l’operatore amministrativo incaricato di riscuotere i canoni idrici pagati dai cittadini, ad appropriarsi nel tempo del denaro contante, relativo ai versamenti del periodo settembre-ottobre 2017, omettendo di versarlo presso la tesoreria comunale di Cinquefrondi. Nel gennaio scorso, temendo di essere scoperto dai colleghi, l’uomo ha denunciato al Commissariato di Polistena di avere subito una rapina a mano armata a Cinquefrondi una sera dell’ottobre 2017, mentre portava il denaro contante all’istituto di credito. Dagli accertamenti svolti dai Carabinieri, pero’, la denuncia e’ risultata completamente falsa. I militari dell’Arma hanno altresi’ sottoposto a sequestro preventivo una abitazione, cinque conti correnti e un’autovettura, di proprieta’ dell’impiegato.