Apprendiamo con soddisfazione dell’azione istituzionale sul dimensionamento scolastico intrapresa in questi giorni dalla triade commissariale di Rende a difesa delle prerogative della città e delle sue scuole pubbliche.
Come avevamo avuto modo di scrivere, Il dimensionamento scolastico così fatto rappresenta in generale un attacco, senza precedenti, alla scuola pubblica calabrese e in particolare alla città di Rende, in quanto costituisce l’ennesimo tassello di un puzzle voluto da certa politica che mira a rendere sempre più periferica la città. L’obbiettivo è chiaro: preparare il terreno fertile per l’annessione forzata della città di Rende al capoluogo di Cosenza, eludendo qualsiasi procedura democratica e partecipativa, approfittando del vuoto politico in città dovuto al necessario commissariamento per infiltrazioni mafiose.
Pertanto l’azione intrapresa dai Commissari a difesa della città sul dimensionamento scolastico non può che trovarci pienamente d’accordo soprattutto per il contenuto della missiva inviata alle massime istituzioni provinciali, regionali e scolastiche calabresi.
Il contenuto della missiva, a nostro avviso, va al di là del dimensionamento scolastico in quanto centra un aspetto fondamentale legato al particolare momento storico che attraversa la città. Infatti i Commissari affermano che lo scioglimento dell’ente Comune per infiltrazioni mafiose porta con sé la “necessità di mantenere, il più possibile, una situazione di tutela dell’esistente che non vada a perturbare, ulteriormente, il tessuto urbano e sociale” ed è per questo che non va intaccato. “il presidio di legalità svolto dalle istituzioni scolastiche (…) sotto il profilo dello sviluppo della coscienza della legalità tra i giovani”.
Un ragionamento ineccepibile quello dei Commissari, che riteniamo possa essere applicato anche alle vicende relative alla città unica. Infatti pensiamo che non si possa portare avanti una procedura di unificazione di tre comuni calabresi quando uno di questi è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. Sarebbe uno scippo alla democrazia, alla dignità dei cittadini di Rende oltre che uno sciacallaggio istituzionale che andrebbe appunto a perturbare ulteriormente il tessuto urbano e sociale della città a danno della legalità democratica.
Pertanto chiediamo che siano ascoltate le richieste di deroga al dimensionamento scolastico come esposte nella missiva dei Commissari Prefettizi, ma chiediamo anche la sospensione, per le stesse identiche ragioni esposte dalla missiva dei Commissari, della procedura regionale tesa alla realizzazione della città unica Cosenza-Rende-Castrolibero, almeno fino a quando la città di Rende non tornerà ad avere le proprie istituzioni politiche liberamente elette. Così Carlo Petrassi, presidente de “La Terza Rende”.