“La Città unica è realtà. No alla imposizione, Si alla condivisione”, è stato il tema su cui si è svolta l’assemblea cittadina del PD di Cosenza. Alla introduzione della segretaria Rosi Caligiuri, hanno fatto seguito le relazioni del docente Unical Walter Nocito e del già sindaco di Rossano calabro Nicola Candiano. Hanno partecipato presidenti dei Consigli Comunali di Cosenza, Giuseppe Mazzuca, di Rende, Gaetano Morrone e di Castrolibero, Angelo Gangi. Le conclusioni sono state svolte dal Sindaco della città Franz Caruso e dal segretario provinciale del PD, Vittorio Pecoraro.
Alla fine dell’assemblea, su proposta della Segreteria cittadina, si è approvato il seguente ordine del giorno:
Il PD della città di Cosenza ribadisce ancora una volta che quello della città unica è stato il punto prioritario programmatico dell’iniziativa che il fronte progressista cosentino ha sostenuto da almeno 40 anni. In particolare, l’obiettivo della città unica, quello della ” Grande Cosenza”, è stato al centro del programma di elettorale del centrosinistra nel 2011 a sostegno della candidatura a sindaco di Carlo Guccione. Successivamente, è stato indicato nel 2021 dalla coalizione elettorale di Franz Caruso come l’orizzonte e l’approdo dell’attività amministrativa dell’attuale consiliatura comunale.
Non è ininfluente osservare che, in questo lungo arco di tempo, il centrodestra non si è mai pronunciato a favore del progetto. Anzi il decennio dell’amministrazione comunale con Mario Occhiuto sindaco e Pierluigi Caputo, oggi primo firmatario del disegno di legge regionale, ma nell’ultimo quinquennio presidente del Consiglio comunale, ha costituito il vero ostacolo all’avvio di un processo di fusione del capoluogo con i comuni dell’area urbana cosentina.
In questo contesto, il disegno di legge presentato dalla maggioranza del centrodestra e la modifica della legge regionale 15/2006 approvata dal Consiglio Regionale non possono non essere valutati come atti e procedimenti che oggettivamente contrastano con un percorso legislativo trasparente ed efficace, al fine di un autentico e virtuoso processo di fusione dei comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero.
Quello della città unica deve essere un obiettivo unitario e condiviso tra le articolazioni istituzionali territoriali, le forze sociali e da perseguire attraverso un esito referendario popolare vincolante. Il percorso legislativo che si va attuando in Consiglio regionale si pone nella direzione esattamente opposta. Non si promuove alcun processo di cooperazione istituzionale, non è previsto il coinvolgimento del Consiglio regionale delle Autonomie Locali, sono esclusi da ogni processo decisionale i Consigli comunali interessati.
Ciò che ancor più grave, il referendum popolare è previsto in maniera consultiva. È stato sostanzialmente, così, preordinato un procedimento che assegna pieni poteri esclusivamente alla Regione. Tutto ciò è vero fino al punto che la modifica della legge 15/2006 istituisce una norma che cancella e sottrae ogni forma di potestà e sovranità nella responsabilità decisionale e di rappresentanza a tutti i comuni calabresi. Non vi è alcun dubbio, quindi, che, così come formulata la proposta di istituzione della città unica è fortemente divisiva.
Il PD di Cosenza, pertanto, invoca un’inversione di rotta al fine di avviare un percorso legislativo istitutivo partecipato ed unitario. Il PD propone l’immediata attivazione di un tavolo di concertazione tra i presidenti della Giunta e del Consiglio regionale ed i sindaci e presidenti dei Consigli Comunali di Cosenza, Rende e Castrolibero. Il PD propone, inoltre, la costituzione e l’insediamento immediato di una Assemblea costituente, formata dai tre Consigli Comunali interessati, a cui assegnare il compito di definire, sin da subito, lo Statuto del nuovo ente e provvedere, in maniera preventiva, a tutti gli adempimenti amministrativi necessari alla nascita della città unica. Non potrà mai insediarsi, aldilà di ogni indirizzo di legge regionale, il nuovo comune se non sarà compiuto il processo di risanamento finanziario dell’attuale ente di palazzo dei Bruzi. Prima di tutto, occorre che si ponga rimedio alla voragine debitoria che l’attuale amministrazione comunale ha ereditato dalla gestione esercitata dalle Giunte guidate da Mario Occhiuto.
Il circolo cittadino dei democratici cosentini si rivolge, inoltre, al Gruppo PD in Consiglio regionale affinché operi un cambio di rotta a partire dal sostegno attivo, nelle sedi istituzionali alle proposte contenute dai documenti approvati dai Consigli Comunali di Cosenza, Rende e Castrolibero. Occorre fin ora uno sforzo di autocritica e riconoscere e che è stato un errore non presentare alcuna proposta emendativa oltre che disertare il consiglio e le commissioni per perseguire inefficaci posizioni aventinianie. Si rende, altresì, necessario un forte interessamento da parte della Provincia e delle forze di opposizione nell’assise provinciale.
Sulla base di quanto emerso dal confronto della odierna assemblea, il circolo del PD di Cosenza si impegna ad organizzare una campagna di ascolto e di mobilitazione su come realizzare un progetto di fusione al servizio dell’interesse del cittadino ed impedire che la città unica possa diventare una bandiera da agitare e strumentalizzare per esclusivi fini di parte politica.