Paziente deceduta all’Annunziata, assolti 12 medici «perché il fatto non sussiste»

Il collegio difensivo ha chiarito come la terapia somministrata e gli esami clinici fossero stati effettuati nei tempi previsti e corretti

Il gup del Tribunale di Cosenza ha assolto Francesco Mollica (difeso dall’avvocata Stefania Bianco), Teresa Papalia (difesa dagli avvocati Franz Caruso e Mattia Caruso), Agata Mollica, Rosita Greco, Pierangela Presta, Massimino Senatore, Roberta Talarico, Francesco Tosti, Francesca Leone, Paolo Gigliotti, Paolo Migliozzi (difeso dall’avvocato Antonio Vanadia) e Gian Manilo Gagliardi (difesa dagli avvocati Franz Caruso e Mattia Caruso) perché il fatto non sussiste. Gli imputati, secondo l’accusa, in qualità di medici in servizio presso l’Uoc di Nefrologia dell’Ao di Cosenza, non avrebbero disposto in maniera tempestiva l’esecuzione di esami emoculturali., omettendo di trattare in maniera tempestiva la grave sepsi insorta. La paziente – poi deceduta – a cui hanno prestato le cure, era affetta da insufficienza renale cronica con esaurimento del patrimonio vascolare. Motivi per i quali era stata ricoverata il 6 giugno 2016. Il collegio difensivo ha chiarito come la terapia somministrata dai sanitari fosse corretta alla luce delle condizioni cliniche della paziente e che gli esami clinici fossero stati effettuati nei tempi previsti e corretti.