De Rose: eravamo già nel futuro ma non lo sapevamo

L’avvocato, dirigente della Provincia e del Comune di Cosenza, traccia un bilancio della modernizzazione nella p. a. e si proietta in un domani tra le sfide della digitalizzazione e innovazione tecnologiche

Laureato a Firenze, avvocato, dirigente della Provincia di Cosenza prima e del Comune di Cosenza,
iscritto all’albo nazionale degli Organismi Indipendenti di Valutazione presso il Dipartimento della Funzione Pubblica.
Da un decennio Giovanni De Rose occupa posti di rilevo nella Pubblica amministrazione e ottiene successi e riconoscimenti in materia di safety e security urbana con ottime performance da capo della polizia locale nella gestione del servizio di sicurezza dei grandi eventi della città di Cosenza. Nel corso della sua attività è stato anche uno dei pochi dirigenti con delega al personale che è riuscito a comporre le esigenze delle diverse organizzazioni sindacali al tavolo del contratto decentrato. Attività non scontate in una realtà difficile del Sud Italia. All’orizzonte nuove sfida ma sempre nell’alveo della Pubblica amministrazione.

Lei è stato dirigente di diversi settori tra Comune e Provincia. Sono pronti gli enti locali alla nuova sfida dello smart working?
“Nonostante oggi sia un termine tanto di moda, molte Pubbliche amministrazioni lavoravano già in modalità agile prima della pandemia.
L’ufficio legale del Comune, per esempio, sotto questo aspetto, era già pronto. Con l’avvento del processo telematico negli anni passati era, di fatto, già abituato a lavorare da remoto”.

Si parla tanto di lentezza dei processi. I dipendenti pubblici sono pronti alla sfida digitale che li attende?
“I dipendenti pubblici hanno tutte le capacità. Il digitale fa parte della vita di tutti senza distinzioni di fasce di età. I reclutamenti che ci saranno nei prossimi anni porteranno ad una ulteriore modernizzazione”.

Ci sono altri uffici che lavorano con la tecnologia?
“Il settore delle attività produttive, che implementai tramite il nuovo Suap camerale, a seguito di protocollo con la Camera di Commercio, in luogo di quello regionale che aveva una piattaforma più vetusta. Aprire una nuova attività oggi è molto più semplice”.

In che termini?
“Per aprire una nuova attività spesso ci vogliono provvedimenti amministrativi di diverse Amministrazioni: Asp, vigili del fuoco, ecc. Il Suap realizza una sostanziale conferenza di servizi asincrona, cioè non in presenza. In altri termini: raccoglie tutti gli atti interfacciandosi telematicamente con i vari enti”.

Oggi diventa pertanto sempre meno necessario recarsi fisicamente in un ufficio?
“Certamente, e non solo per lo smart working. Pensi al sistema delle autocertificazioni. Oggi qualsiasi Pubblica amministrazione deve accettare che i dati, i fatti e le qualità contenuti in elenchi o registri posseduti da altre PA, possano essere autocertificati dal cittadino. Naturalmente sotto la propria responsabilità penale nel caso di dichiarazioni false”.

Ci sono novità rilevanti in programma sull’approccio telematico nei rapporti con la PA?
“Guardi, è proprio notizia di questi ultimo periodo che il ministro della Giustizia ha firmato un decreto per arricchire le modalità telematiche del processo penale. Non siamo ancora ai livelli del processo civile, e forse mai potremmo esserlo viste le peculiarità di oralità e immediatezza della prova nel moderno processo penale accusatorio, ma è comunque una profonda novità: l’avvio della sperimentazione di un modello “bidirezionale” permetterà non solo di trasmettere ma anche di consultare e ricevere gli atti da remoto”.

E i Comuni, soprattutto quelli del Sud, saranno in grado di approcciarsi e vincere le sfide che li attendono?
“I Comuni conoscono benissimo la logica della costruzione dal basso, della sinergia e della collaborazione istituzionale. Con il digitale partecipazione e inclusione dovranno essere sempre maggiori”.

Cosa farà da grande Giovanni De Rose?
“Le esperienze nelle PA mi hanno dato una serie di competenze molto specifiche in tema di assistenza agli enti locali: un campo dove le innovazioni legislative e regolamentari sono molto frastagliate e non sempre semplici da seguire. Questo tipo di professionalità è molto ricercato dagli enti locali ed è in questo canale che ormai mi sono specializzato”