L’Europa si allontana, verso il voto “a perdere” di Lega e Fdi

Indiscrezioni su candidature deboli a cominciare da quella probabile del presidente del consiglio regionale...

L’Europa con vista da un timido autunno. Non è lontana poi così tanto, all’apparenza. Dipende molto dalle intenzioni ma tutto è fuorché ferma la mercanzia del potere e dei pacchetti più o meno estensibili di voti. L’incrocio sempre quello poi è quando c’è il voto continentale in mezzo. Calabria discount e camera di compensazione dei giochi di potere nazionali o perimetro orgoglioso in grado di far da sé? La prima che hai detto, almeno per il momento. E anche abbastanza nettamente. Basta dare un’occhiata al perimetro di schede che allo stato può contare su più “tifosi” non fosse altro perché le leve della spesa, e del potere, sono saldamente in mano. A Roma come a Catanzaro. Il centrodestra appunto. Con i primi due partiti in classifica che scaldano così poco i cuori dei supporters che si potrebbe profilare una gigantesca giornata di mare quella domenica tra maggio e giugno con urne a stelle su base blu.
Il Carroccio sempre più rattrappito fa filtrare, o magari è autoprodotta la news, che in pista ci sarà il presidente del consiglio Mancuso. Profilo identitario e politico che se lo ripeti due volte in campagna elettorale ti scordi la prima. Tanto più che occorrerà “trasportarlo” nelle province con più umanità dentro e cioè Cosenza e Reggio. Dove andrà mai Mancuso dovesse essere il portabandiera della Lega in Calabria con vista sull’Europa? Mistero della fede, o di altri squali con altri accenti in dotazione.
E potrebbe andare persino peggio al primo partito del Paese se dovesse trovare conferma altra (non entusiasmante) indiscrezione che narra di Luciana De Francesco in campo per Fratelli d’Italia. Ancora una “perla” di palazzo Campanella con prestito per urne d’Europa. Anche qui, come sopra se non di più, chi se la “caricherà” da Reggio a Catanzaro?
Mistero della (poca) fede a questo punto ma con un pò di buona volontà non è impossibile venirne a capo del disegno originario. È sufficiente spiare le movenze in Forza Italia, la versione pret a porter del governo di Calabria. Occhiuto cerca un paio di identità apprezzabili ma poi non così tanto. In grado di piacere ma poi senza esagerare sennò la partita può sfuggire di mano. Un paio di tutt’altro che big del consenso su scala regionale. Per perdere sì ma con dignità perché il fieno in cascina deve incassarlo solo e soltanto Fulvio Martusciello da sotto il Vesuvio. Rosaria Succurro e Giusi Princi scaldano i muscoli per l’occorrenza. A Roberto Occhiuto tutto l’onere si scansare insidie e controindicazioni…

I.T.