Non solo Caruso e Succurro. Non solo il sindaco di Cosenza e il presidente di Anci Calabria. Ma il lunedì delle audizioni in commissione consiliare regionale a proposito del progetto di città unica Cosenza-Rende-Castrolibero è anche (se non soprattutto) il giorno della terna commissariale che è al comando del Comune di Rende. Una terna che non sta in municipio in vacanza premio né perché indicata da una associazione culturale ma perché Dda prima, prefettura e ministero degli Interni dopo hanno intravisto interessi e connivenze mafiose dentro le stanze dei bottoni del municipio che sta di fianco la chiesa di San Carlo Borromeo. Cosche, appalti, quattrini. La sospensione (forse con sgaurdo decennale a ritroso) della democrazia civile a Rende, quella che dovrebbe fatturare per il progresso e non per le ‘ndrine e gli affari.
Da qui la “spedizione” della terna commissariale guidata da Santi Giuffrè che piuttosto che occuparsi di futuribile conurbazione, più o meno coatta, deve “sbiancare” e ridisegnare in modalità illibata le tecniche di governo comunale a Rende. Non una città qualsiasi, per intenderci. In ogni senso. Una terna che piuttosto che sgomitare al tavolo degli studi di fattibilità (che non ci sono) e piuttosto che disimpegnarsi dentro retroscena di potere prettamente politico è chiamata dallo “Stato” a riconsegnare legalità nel municipio che contiene l’Unical nel codice fiscale.
Da qui il primo incrocio a semaforo lampeggiante. Perché audire la terna commissariale di Rende che lavora su mandato antimafia? Perché aggiungere al tavolo della conurbazione (per ora di plastica) “ufficiali” dell’ordine amministrativo che per conto dello “Stato” debbono per forza fare un altro mestiere? E soprattutto, Rende è oggi nelle condizioni per discutere con sufficiente serenità di futuro e di nuovi perimetri urbani? Oppure ancora, proprio per questo, “qualcuno” la percepisce più debole e vulnerabile del solito e realizza che è proprio questo il momento invece per metterci le mani sopra?
La terna commissariale guidata da Giuffrè saprà cosa rispondere al riguardo. Anche perché il suo lavoro di ascolto preliminare sul territorio pare lo abbia svolto lo stesso incassando uno scetticismo granitico da parte dei cittadini di Rende nell’ottica di una sostanziale annessione a Cosenza.
Movenze, tecniche e giochi di prestigio para istituzionali faranno il resto nel lunedì delle audizioni in commissione. E magari chiariranno, se chiariranno, che ci fanno 3 “poliziotti” sostanzialmemte antimafia al tavolo delle nuove frontiere della politica e del potere…
Città unica, è anche il giorno dell’audizione “per mafia”…
Non solo Caruso e Succurro, in commissione audita pure la terna commissariale che guida il Comune di Rende