ETS, centinaia al flash mob a difesa del porto di Gioia Tauro

Agostinelli: “Direttiva anti-inquinamento provocherà un danno a tutta la filiera logistica europea”

In centinaia tra lavoratori e autorità a tutti i livelli hanno partecipato al flash mob promosso per oggi davanti al gate del porto di Gioia Tauro per protestare contro la direttiva europea che impone il pagamento di una tassa ambientale alle compagnie per il transito delle loro navi nei porti europei e che mette a rischio la sopravvivenza stessa dello scalo calabrese.“Ue: il Porto di Gioia Tauro non si ferma!”: questo striscione campeggiava all’ingresso del porto.
Tra i presenti, il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, numerosi esponenti delle istituzioni regionali, parlamentari ed europarlamentari calabresi, oltre 50 sindaci, tutte le sigle sindacali, le imprese portuali, tra le quali l’azienda Tonno Callipo, con 52 dipendenti accompagnate dal presidente Pippo Callipo.
Tra le associazioni di categoria, ha partecipato Aldo Ferrara, presidente di Unindustria Calabria, e quindi l’intera comunità portuale.
Tutti insieme, in una coloratissima manifestazione di fronte al gate portuale, hanno fatto cerchio intorno al porto di Gioia Tauro che offre lavoro a circa 4 mila addetti tra diretto ed indotto, produce quasi il 50% del Pil privato calabrese e rappresenta la più grande piattaforma logistica dell’Italia e dell’Europa meridionale, uno dei più grandi hub portuali del Mediterraneo.“Gioia Tauro – ha spiegato il presidente dell’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno e Ionio Andrea Agostinelli – rischia perché la direttiva dell’Ue che avrebbe finalità nobili, quelle di ridurre l’inquinamento atmosferico generato dal trasporto marittimo, si risolve in una distorsione del mercato del trasporto marittimo stesso perché inevitabilmente sposterà a sud il baricentro delle linee di navigazione. Dove? Verso porti nord africani per non dire, forse, mediorientali o turchi dove queste tassazioni non si applicano perché si tratta di porti extraeuropei oppure si applicano nella misura del 50%”.
“E’ di tutta evidenza – ha aggiunto Agostinelli – che questo provocherà un danno molto sensibile non solo al porto di Gioia Tauro ma anche ad altri porti europei che hanno le stesse caratteristiche di Gioia Tauro e non solo. La direttiva è concettualmente sbagliata perché provocherà un danno a tutta la filiera logistica europea se pensiamo che anche le cosiddette autostrade del mare saranno tassate e quindi ci potrebbe essere un probabilissimo ritorno al trasporto su gomma anziché su mare che è assai meno inquinante”.
A fine manifestazione, l’intero cluster marittimo, attraverso anche le parole del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha voluto inviare un chiaro messaggio alle Istituzioni europee, affinché si riesca a “riesaminare” la Direttiva ETS in modo da non penalizzare il porto di Gioia Tauro, oggi in piena espansione economica, e, di riflesso, da non affossare la Calabria ed il Mezzogiorno e così indebolire il Paese intero.