L’Università Magna Graecia ha fatto il suo, l’indicazione l’ha data. Alla regnanza politica della sanità regionale, e quindi alla Cittadella di Roberto Occhiuto, il compito della ratifica per il dopo La Regina al comando della Dulbecco, pioneristico primo ospedale di Calabria sintesi in divenire tra ospedale di docenza e di corsia. Con una impronta nuova, dopo La Regina. A dare le carte sono le aule di docenza e infatti viene dal corpo della Umg il nome forte di Simona Carbone in qualità di nuovo commissario del primo hub “misto” di Calabria, quello di Catanzaro appunto. A Roberto Occhiuto dovrebbe toccare “solo” il Dca di ratifica, irrispettoso e irrituale non tener conto dell’indicazione “docente”. Anche perché Simona Carbone, fino ad ora al vertice commissariale dell’Asp di Crotone, ha avuto estimatori e sponsor importanti fin qui. Il più prestigioso e influente di tutti non può dire il contrario perché non è più tra noi, si tratta di Giuseppe Profiti. Ma è negli archivi comuni, raccontati e non, la sua enorme stima nei confronti di Carbone al punto da indicarla “per successione” al vertice di Azienda Zero. Il destino poi ha disegnato altri tragici scenari, soprattutto per Profiti, ma resta intatta la preferenza del “manager di Dio” nei confronti del commissario Asp di Crotone. Da qui, con ogni probabilità, la strada spianata verso il vertice della Dulbecco anche se qualche nube nera e minacciosa vaga nel cielo. Pende giudizio infatti, nei confronti di Simona Carbone, esito al Tar relativamente ai suoi effettivi requisiti per far parte dell’albo dei direttori generali. Per altre occasioni e precedentemente esclusa dallo stesso albo dei direttori generali ha poi inoltrato ricorso e pende ancora giudizio al cospetto del Tar. A metà strada quindi, e sospesa, tra gli abili e gli inabili ma del tutto “stimata”, e sponsorizzata, per il commissariamento del primo e fin qui unico ospedale “misto” di Calabria.
I.T.