Sanità, si apre il valzer: Esposito verso i saluti…

Per la poltrona di secondo sub commissario in pole position Jole Fantozzi, attuale dg. Posto in dipartimento che potrebbe toccare a Francesco Lucia


La drammatica scomparsa di Pino Profiti ma non solo, anche se una accelerata la tragedia inevitabilmente la impone e la imporrà. Ma Roberto Occhiuto, il commissario Roberto Occhiuto, una messa a punto della stanza dei bottoni nel pianeta sanità l’aveva già in mente. A cominciare dai saluti (chissà se consensuali, forzati o necessari) del sub Esposito, ormai considerato in bilico dentro l’ufficio del commissario. Quasi certamente verrà affiancato da un secondo sub commissario, l’attuale direttore generale del dipartimento Jole Fantozzi, che potrebbe persino ricoprire temporaneamente l’incarico di commissario di Azienda Zero, qui la tragedia di Profiti s’infila eccome. In teoria due sub commissari sono previsti e nelle cose ma Esposito potrebbe sentirsi offuscato e in un certo qual modo “commissariato” da una figura come Fantozzi, considerata molto vicina alle movenze del commissario straordinario. Da qui potrebbe essere lo stesso Esposito ad accelerare i “saluti”.
Al posto di Fantozzi al vertice del dipartimento potrebbe andare Francesco Lucia, tecnico esperto in prevenzione attualmente con incarichi di livello nell’Asp di Catanzaro e in Regione a supporto del dossier sui medici cubani.
《Pino ha lasciato un segno indelebile» le parole d’esordio di Roberto Occhiuto nel corso dell’omelia funebre di Giuseppe Profiti a Catanzaro. La sua Catanzaro, funerali per il supermanager della sanità celebrati nella Basilica dell’Immacolata di Catanzaro. Occhiuto ha voluto «ringraziare Pino per il lavoro straordinario che ha svolto in questo ultimo anno, attorno a lui avevo costruito l’organizzazione della sanità in Calabria perché fui subito colpito dalla sua intelligenza, dalla sua straordinaria ironia con cui ci prendevamo in giro vicendevolmente, ci prendevamo in giro sui nostri brutti caratteri. Diceva: “Io non ho un brutto carattere”, e io rispondevo: “sì è vero, tu hai carattere“. E lui diceva: “Se c’è qualcuno che ha un carattere più brutto del mio sei tu”, e ci prendevamo in giro così. Mi arrabbiavo con lui quando parlava e ricordava spesso Genova, eppure lui aveva un rapporto fortissimo, quasi ancestrale con Catanzaro. Mi ricordo che una volta gli dissi: “Guarda io ti ho scelto perché tu sei il Maradona della Calabria”, e lui mi disse “No io non sono il Maradona della Calabria, io sono il Palanca della Sanità“…》.

I.T.