Anci, Occhiuto forza la mano ma è fuoco sotto cenere…

La fedelissima Rosaria Succurro è presidente dei sindaci di Calabria contro il volere di Fratelli d'Italia e contro i primi cittadini delle principali città che chiedevano un nome unitario. La "capriola" di Castrolibero e di Orlandino Greco...

Il freno a mano alzato, anche bruscamente, da Fratelli d’Italia. I sindaci delle principali città di Calabria a chiedere un nome di superamento e in direzione dell’unità e della condivisione. La linea dritta invece della Cittadella che forza la mano e va avanti lo stesso. Rosaria Succurro doveva essere e Rosaria Succurro è stata, una e trina e naturalmente fedelissima del presidente Roberto Occhiuto. Sindaco di San Giovanni in Fiore, presidente della Provincia di Cosenza e ora anche presidente di Anci Calabria, una carica per niente coreografica nello scacchiere del potere regionale. In mezzo tanti telefoni a squillare, qualche sindaco chiamato all’ordine e qualche clamorosa “capriola” come quella di Castrolibero che con il sindaco Orlandino Greco non ha mai nascosto negli incontri preliminari di sostegno alla linea del sindaco di Cosenza Franz Caruso salvo poi, alla “squagliata della neve” e alla resa dei conti, schierarsi nettamente dalla parte di Rosaria Succurro.
Che ha ottenuto 124 preferenze su 209 sindaci presenti. Si sono astenuti i primi cittadini di Catanzaro, Reggio, Cosenza e Crotone a metà tra Aventino e posizione di superamento.
Ma prima di arrivare alla conta e alla prova di forza è il documento di Fratelli d’Italia a tenere banco. E che banco. Un robusto freno a mano alzato nei confronti di Forza Italia e, soprattutto, della Cittadella. Della serie, qualcosa di spicciolo (dopo il dominio assoluto a partire dalla sanità) lasciatelo pure agli alleati. Dopotutto, Fdi, è di gran lunga il primo partito del Paese. Nulla di personale con Succurro, si affretta a spiegare la nota. Ma il metodo (l’imposizione) non convince e da qui il (clamoroso) freno a mano alzato…
«Sindaci e amministratori di Fratelli d’Italia non parteciperanno all’elezione del nuovo presidente dell’Anci Calabria. Una decisione che non riguarda il merito della candidatura proposta, quella della presidente Rosaria Succurro, ma ancora una volta il metodo con cui si è arrivati alla sua individuazione» così in una nota FdI sancisce una frattura con il centrodestra. «Riteniamo che il sostegno ad una candidatura così importante non possa arrivare per mera adesione, ma debba essere il frutto di un confronto anche sulla possibilità, per i partiti che la condividono, di contribuire con una rappresentanza adeguata al rispettivo peso politico. Fratelli d’Italia, che è il primo partito italiano, ritiene che non si siano create, sotto questo aspetto, le condizioni per il sostegno alla candidatura di Rosaria Succurro, per questo ha deciso di astenersi dal voto per la presidenza».
Negli stessi minuti ecco il documento dei sindaci delle principali città a chiedere un nome di superamento e di condivisione.
«La netta chiusura all’ipotesi di una presidenza condivisa dell’Anci, fortemente richiesta da tutte le grandi città calabresi, rappresenta il momento più basso nella vita dell’Associazione dei Comuni che qualcuno ha voluto evidentemente occupare per spegnere il ruolo critico dei sindaci rispetto a questioni vitali come l’autonomia differenziata, l’utilizzo del Pnrr, la gestione dei servizi idrici, dei rifiuti ed energetici. » Lo si legge in una nota dei sindaci di Catanzaro, Reggio, Cosenza e Crotone, Nicola Fiorita, Paolo Brunetti, Franz Caruso e Vincenzo Voce secondo i quali «quando non si tiene conto dell’opinione strategica di quattro capoluoghi di provincia, tra cui il capoluogo di regione, e di quasi tutti i più popolosi centri della Calabria, vuol dire che si vuole ridurre l’Anci Calabria ad un’Associazione senza autorevolezza e senza autonomia dal potere politico. Nulla ovviamente – si sostiene – contro la persona della sindaca Succurro, ma questa elezione forzata pone dei gravi problemi politici che anche l’Anci nazionale dovrà affrontare. Siamo fieri di avere promosso l’azione congiunta dei sindaci delle grandi Città che, evidentemente, dovrà trovare nuove forme di coordinamento e di rappresentanza per fare valere le ragioni e gli interessi delle popolazioni. Per questi motivi, – è spiegato – abbiamo deciso di non partecipare ad una votazione che segna il momento più buio nella storia dell’Anci calabrese».
È stato poi Franz Caruso a rincarare con ironia l’argomento… «Ringrazio Greco per la sua lezione di politica. Prendo la parola per ringraziare chi mi aveva scelto alcuni mesi fa senza pregiudiziali politiche. Ho espresso pareri netti sull’autonomia differenziata contro l’idea del presidente regionale, con manifestazioni di piazza a difesa dei nostri municipi. Anche l’espropriazione della facoltà di esprimersi della gente fa testo, è stata calpestata, non si tiene conto della importanza del referendum per la fusione dei comuni. Anche lo scioglimento dei Consigli per infiltrazioni presunte è un attentato alla democrazia, rispetto a cui Anci deve essere unita e forte. Spero che Succurro sia all’altezza, visto che non è stato possibile un confronto per l’unità. Non siamo sull’Aventino caro Greco, siamo qui a dibattere. Oggi festeggerà la vittoria ma domani potrebbe già sentire la sconfitta…».
Di tutto di più nell’assemblea dei sindaci di Calabria. Vero e proprio fuoco sotto cenere che, c’è da giurarci, non resterà privo di fiamme…

I.T.