Affari a “vista d’occhio”, Oculistica del Mater Domini nel mirino della procura

Blitz della Finanza e perquisizioni. Si indaga sul presunto sistema di potere e di connivenze tra studi privati, strutture ospedaliere e cliniche. Il sospetto su società di fatto per le intramoenia

Da che mondo è mondo c’è un “dettaglio” che è capace di far venire “la vista ai cecati”. Figurarsi poi chi cieco non lo è per niente. Il denaro, gli affari. Moneta so nante rimbalzata tra studi privati, strutture ospedaliere e cliniche convenzionate. Con un grande sospetto sullo sfondo. L’alimentazione ad arte di mostruose liste d’attesa così da dirottare inevitabilmente i malcapitati pazienti tra le mani di prof e medi ci di primo livello. Di quelli che da una vita bazzicano, non gratis, sul filo del “fuorigioco” tra servizio pubblico e consulenza privata. E in offside non ci finiscono quasi mai. Con diverse malizie al seguito la procura di Catanzaro ha spedito la guardi a di Finanza mercoledì nel reparto di Oculistica del policlinico Mater Domini di (a pochi giorni da altre incursioni ma all’interno del Pugliese Ciaccio). Con conseguente sospensione degli interventi chirurgici e delle visite. Acquisizione di documenti e r icostruzioni “a ritroso” anche in alcuni studi privati nonché cliniche convenzionate con interessamento pure di una piccola struttura operante su Cosenza. Lo schema che potrebbe aver “appassionato” gli inquirenti non dovrebbe spostarsi molto dal seguente. Implementazione seriale di liste d’attesa per le visite anche complesse, inevitabile “dirottamento” in sontuosi studi privati (a non meno di 6 o 700 euro a prestazione tenendo conto della complessità della materia diagnostica), ulteriore coda ver so altrettante mostruose liste d’attesa per gli interventi finché non arriva, più o meno miracolosamente, la soluzione. Che dopo visite private così “salate” è più che mai “meritata”. Duplice il binario della svolta per il paziente che ha solo fretta di es sere operato. Farsi transitare in modo direzionale verso alcune strutture private convenzionate oppure far passare il suo per intervento più o meno “urgente” nello stesso settore pubblico dove ad attendere con il “bisturi” in mano potrebbero esserci sempre delle vere e proprie società di fatto in modalità intramoenia. Società di camici bianchi, ovviamente. Che si “sacrificano” in nome della salute (non gratis) del paziente. Le liste d’attesa, del resto, sono proibitive sia per quanto riguarda le visite spec ialistiche che gli interventi e da qui la “pensata”. Quasi come fosse una mano tesa dei camici illustri nei confronti del cittadino. Per la procura e la Finanza, però, questa mano “tesa” raccoglie anche affari e letta da qui la “mostruosità” delle liste d’ attesa torna persino utile al progetto. Prima lo studio privato, poi la doppia soluzione per sveltire gli interventi. Tutto, ovviamente, non gratis. Gli inquirenti seguono a ritroso le tappe. Dalle visite agli interventi. Per qualcuno che ha giurato sul no me di Ippocrate il denaro sonante potrebbe aver avuto il sopravvento sulla salute al primo posto, e per tutti. Se è andata così avrà avuto ragione ancora una volta il vecchio adagio perché una cosa sola fa venire “la vista ai cecati”. Figuriamoci poi a chi ci vede benissimo da sempre…

I. T.