Un Nicola Oddati tra pochi intimi e decisamente inedito. Del tutto inedito e con tratti marcati di revisionismo persino clamoroso.
L’atrio è quello della prima riunione di Calabria di una “aspirante corrente”, siamo a Lamezia e sennò dove. Si chiama Prossima e ambisce a diventare l’ennesima perimetrazione di un angolo Pd ma per i cattivi di professione altro non è che un remake tra i trombati da Zingaretti (e per Zingaretti). Nicola Oddati, che certo non è l’ultimo arrivato nemmeno in termini di cifra di pensiero, ne è sostanzialmente il leader di questa aspirante corrente e a Lamezia una decina di anime pare le abbia adunate in qualche modo. Tra queste il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci, in pista per un seggio in consiglio regionale. E poi Enzo Bruno, ex presidente della Provincia di Catanzaro. Angela Robbe, ex assessore regionale e Carolina Girasole, il sindaco riabilitato dopo tante battaglie giudiziarie per sua fortuna tutte vinte.
Oddati si mostra franco e disponibile al confessionale. Le polemiche non mancano e nemmeno i mal di pancia. Lui ci mette davvero poco però a smarcarsi. Della serie, io non c’entro niente. La nomination di Ventura (a tutti gli effetti al momento candidata solo in quota Pd, dopo che Conte è rimasto senza “sigle”) non convince e ad Oddati viene fatta notare la pressocché totale inconsistenza della portata politica. Incassa ma respinge, Oddati. E rinvia alla “genesi”. Ha fatto tutto Roma, il pensiero distribuito da Oddati agli intimi di aspirante corrente. Io non solo non condivido ma non ho toccato palla, la difesa e l’attacco assieme. Lasciando più che intendere che la portata politica della candidata Ventura non lo convince per niente, «avete ragione». Ma siccome il Pd è il Pd e si porta dentro pezzi di storia liturgica di partiti monumentali «io sono un uomo di partito e rispetto le decisioni…».
Dopo di che Oddati, dopo le lezioni da “soviet” più o meno supremo, passa a chiacchierare sul più e sul meno della storia recente e passata del Pd di Calabria, di fatto è stato più lui vero commissario in coppia che Graziano ora che è rimasto formalmente solo. E non si sa perché né per come qualcuno gli piazza sul tavolo la vicenda Oliverio, la sua storicizzata incandidabilità per via di tante cose e diverse amicizie. Oddati, del resto, è stato un assoluto protagonista di quella stagione che poi ha aperto le porte a Pippo Callipo e soprattutto a Jole Santelli. Ed è qui che la quasi dozzina di presenti ha poruto apprezzare il clamoroso revisionismo di Oddati, «Oliverio è un compagno e una risorsa preziosa…».
La mini adunata volge poi al termine, senza grandi pretese. Per ora. Quel che doveva dire, in qualche modo, l’ha detto. Il resto tocca al neo commissario della federazione di Cosenza, Boccia. E tocca proprio a Graziano, che per giovedì convoca una riunione di coalizione per andare avanti sulla stratificazione di Ventura. Allo stato, però, pare sia stato invitato solo il Pd. Dopo la cacciata di Conte da parte di Grillo e l’intifada in corso nei Cinquestelle nessuno se la sente di firmare assegni senza conto corrente…
I.T.