Se Giuseppe Graziano si presenta con mascherina “sospetta” e Mimmo Tallini gli fa sostanzialmente da “palo” una ragione ci deve pure essere. Il meglio, o il peggio, deve essere per forza andato in scena prima e cioè quando ci si è accordati preventivamente all’unanimità e senza alcuna distinzione, se si fa eccezione per il “soldato giapponese” Nicola Irto che non ne ha voluto sentire della faccenda. Per il resto tutti, ma proprio tutti d’accordo sulla sostanza anche se ognuno con forma “editoriale” propria: le modifiche alle legge regionale n° 13 del 2019, “rideterminazione della misura degli assegni vitalizi diretti, indiretti e di reversibilità e adeguamento”, devono essere portate all’incasso. Che poi significa, tradotto in euro, che ogni consigliere regionale può versare autonomamente contruibuti fino alla decorrenza della legislatura anche se questa dovesse essere sciolta anticipatamente. E vuol dire pure che lo potrà fare anche quel consigliere che se perde un ricorso, ma è stato eletto, può comunque aderire alla contribuzione fino alla fine della ipotetica legislatura. Il perché è presto detto. Se finisci il percorso legislativo con la contribuzione predefinita dallo status di consigliere porti a casa, quando sarà, una pensione di tutto rispetto che si chiama vitalizio e che non ti capiterà mai più nella vita. Il pane è pane.
A parte l’irruzione con mascherina sospetta di Graziano i proponenti sono Arruzzolo, Esposito, Minasi, Caputo, V. Pitaro, Bevacqua, Callipo, F. Pitaro, Aieta e Pietropaolo. Della serie, abbracciamoci in tondo e facciamo il girotondo. La pensione assicuriamocela ora che “del diman non v’è certezza”. E che del “diman” non vi fosse alcuna certezza lo dimostra il fatto che è questa la seconda legge che sostanzialmente vota il consiglio dal suo insediamento. Prima il bilancio, noblesse oblige. Altrimenti tutti con l’esercizio provvisorio. E poi questa, la legge delle pensioni o dei vitalizi anche se finisce male per tutti o per qualcuno.
Già. Ma perché tutta questa premura, questa fretta? Cosa temono i consiglieri regionali di Palazzo Campanella? Perché all’alba di questa legislatura ci si è organizzati tutti e subito per assicurarsi un “fortino”, una “cassetta” per il futuro? Eppure siamo solo all’inizio di un lungo lustro per tutti (fatta eccezione per singoli inconvenienti). Perché invece tutti si mettono d’accordo per andare al più presto all’incasso (tranne Irto)? Cosa bolle in pentola e soprattutto perché i consiglieri (tutti) si fidano così poco di questa legislatura e della durata di questa legislatura?
Graziano, che non è il Capitano Ultimo, porta per l’occasione una mascherina così attaccata agli occhi che se non è “mani in alto” poco ci manca. Tallini, come da prassi, non si “permette” minimamente di aprire un dibattito per la semplice ragione che c’è poco da dibattere. Tutti indistintamente e preventivamente d’accordo e solo dopo le prime uscite in ordine di tempo sui media qualcuno ha azzardato il controcanto, il pianto greco, il pentimento post mortem. Callipo, probabilmente, il più esilarante. Ho firmato una legge che mi è stata prospettata a saldo zero (senza costi aggiuntivi). Come fosse questo il problema (che poi a saldo zero non sarà mai). Il problema, semmai, è spiegare a operai o impiegati o studenti perché non possono versarsi contributi per soli 5 anni da dirigente e prendere poi una pensione da 7mila euro per aver lavorato (si fa per dire) solo 4 anni e mezzo. A questo dilemma autocoscenziale Callipo non risponde ma parte lo stesso la contaerei del pianto greco, o di coccodrillo, o post mortem (Di Natale e Pitaro dall’aula) e partono anche gli attacchi da fuori (Cinquestelle e Azione riformista) che però principalmente alla cosiddetta opposizione si rivolgono. Perché far finta di girarsi dall’altra parte e contribuire “all’imboscata” di Palazzo? Perché ci si fida così poco, trasversalmente, della durata di questa legislatura al punto da mettere subito in sicurezza il fortino del vitalizio?
Graziano ci avrà messo la “mascherina”, Tallini avrà fatto da “palo”, ma è chiaro che il “banchetto” era già stato consumato. Da tutti (tranne Irto). E poi qualche buontempone si ostina a ripetere che è quella del “Capitano Ultimo” l’unica bandana pre Covid che somiglia ad un accessorio da rapina…
I.T.