Il magistrato Marco Petrini ha lasciato il carcere di Salerno. Dopo aver rinunciato al ricorso al Tribunale della Libertà, gli avvocati del magistrato Agostino De Caro e Francesco Calderaro, avevano avanzato un’istanza di revoca della misura cautelare delocalizzata, sulla base delle specifiche indicazioni ricevute dal presidente di sezione della Corte d’Appello di Catanzaro.
Petrini ha iniziato a collaborare con gli inquirenti salernitani, fornendo non solo conferme sui reati che gli sono stati contestati e per la precisione una serie di episodi di corruzione di atti giudiziari in cambio di regali, soldi e prestazioni sessuali. ma fornendo una serie di nuovi spunti investigativi su magistrati, avvocati, consulenti e professionisti vari che – a quanto pare – costituirebbero un vero e proprio sistema di corruzione e alterazione della legge. A Petrini è stato disposto il solo obbligo di dimora delocalizzato, ovvero dovrà stare lontano dalla Calabria.
Petrini aveva infatti espresso la volontà di non fare ritorno in Calabria e l’istanza ha trovato il parere favorevole della Procura di Salerno, con la quale il giudice da qualche settimana ha iniziato a collaborare. Il magistrato è infatti originario di Foligno ma residente a Lamezia Terme.