Berlusconi non c’è, «è all’estero» se la canta una voce che promette di saperne. La caduta non lo ha azzoppato del tutto e si è rimesso in cammino, in qualche modo. E prima di venerdì, salvo blitz delle ultime ore, non se prevedono di incroci a tre con Salvini e Giorgia Meloni. E venerdì, questo venerdì, non è per niente un giorno qualsiasi per il centrodestra del Paese, più correttamente ribattezzato destracentro vista la trazione nettamente a destra del “veicolo”. Si inaugura a Bologna la campagna elettorale che deve sospingere Borgonzoni verso il successo, secondo il progetto del destracentro. E a poco dovrebbe servire, come spauracchio, la barba che si è rifatta Bonaccini o il manipolo di pentastellati in fuga da Di Maio che minaccia scissioni e approdi verso il Pd, «non spostano che zeri» sentenzia la sondaggista griffata Ghisleri. Dopo la botta di Swg (Borgonzoni in vantaggio comunque e ancor di più con l’abbraccio tra Pd e Cinquestelle) è calato una specie di silenzio da incubo nei pressi del quartier generale di Bonaccini e a poco potrebbe servire corteggiare i renziani d’annata dal momento che, secondo la procura di Firenze, avranno altro a cui dar retta nelle prossime ore. Destino segnato per il presidente uscente della ex regione rossa? Presto per dirlo, molto presto. Si vota il 26 gennaio, e può succedere di tutto. Venerdì il destracentro apre i fuochi della campagna elettorale in Emilia e nei ritagli di tempo, tra un sorriso e una foto distensiva, i “tre” (Salvini, Meloni e Berlusconi) proveranno anche a gettare lo sguardo mille chilometri più a sud. Perché se è vero che a Bologna si stappano le bottiglie beneauguranti della campagna elettorale in Calabria, terra che solo a nominarla fa storcere il muso, il destracentro (per non dire del centrosinistra…) non sa neanche chi “benedire” perché il candidato non c’è. «Vedrete che non si consentiranno i tre di uscire dalla kermesse emiliana senza il nome del candidato anche in Calabria» è in qualche modo l’auspicio sempre della voce che promette di saperne. Un giorno da segnare rosso (o forse nero…) sul calendario allora. Il black friday per il centrodestra o destracentro alla calabrese. Il giorno (forse) del nome per la corsa alla presidenza della Regione. Un po’ in ritardo rispetto a Bologna ma non fa niente. È pur sempre il giorno degli “sconti” e si sa che il conterraneo si accontenta lo stesso, si accontenta con poco…
I.T.