Congressi subito, anzi con calma

Rocambolesca (e ritardataria) riunione della governance del Pd calabrese con il responsabile nazionale Rossi

Se fa più notizia una doppia scazzottata (verbale e quasi fisica) nei preliminari o il ritardo dell’atterraggio di Rossi a Lamezia (riunione che doveva iniziare alle 18 ed è iniziata due ore dopo) è materia dei cultori del Pd e delle sue disgrazie. Mai poche. Forse conviene cavarsela così, anche se la scazzottata non è stata niente male. Congressi subito e ovunque e in ogni caso dossier Calabria non diverso dal destino delle altre regioni ragion per cui mega riunione con Martina già domani con tutte le regnanze regionali. Questa la “comunicazione” di Rossi atteso che non c’è traccia di commissariamenti nè, francamente, è rimasto poi molto da commissariare in giro. Resta, e passa, la linea del martoriato Magorno e del congresso subito (o il prima possibile). E restano anche le sfumature diverse se non contrastanti.

“Dobbiamo capire quale deve essere il futuro del Pd in Italia”. Lo ha detto il responsabile organizzazione del Pd, Andrea Rossi, a Lamezia Terme per incontrare i dirigenti regionali del partito calabrese.

“Sono in Calabria – ha aggiunto – per ascoltare con molta umiltà, per sentire le istanze e le esigenze sui territori. Dobbiamo capire bene la situazione del nostro partito, che, anche alla luce dell’ultimo risultato elettorale, sappiamo si trova in una situazione di difficoltà, e quindi con l’umiltà necessaria che in questo momento serve ci mettiamo nelle condizioni di essere attenti ascoltatori. Intanto – ha proseguito Rossi – dobbiamo cercare di avere prima di tutto un’idea di quale debba essere il futuro del Pd in Italia, che è una cosa un po’ più complicata della situazione in Calabria, con tutto il rispetto ovviamente per la Calabria. Dobbiamo prima di tutto quale sarà il nostro destino e quale sarà il nostro ruolo rispetto al governo giallo-vede, e poi avremo modo di ragionare sul territorio”.

Secondo Rossi  “in questo momento ci devono essere tante anime responsabili nel partito, che devono avere a cuore un interesse superiore al singolo destino personale, l’interesse di una comunità politica quale quella del Partito democratico che – ha aggiunto il responsabile organizzazione del Pd – vuole il bene dell’Italia”.

E’ intervenuto poi il capogruppo del Pd in consiglio regionale Sebi Romeo: ” Il congresso va fatto  in maniera seria con regole chiare e costruire un percorso che sostenga Oliverio.  E’ necessario – ha sottolineato –  allegare la commissione per il congresso ai segretari provinciali per poter andare sui territori e preparare con iniziative il congresso”.

Per la deputata Enza Bruno La Bossio è necessario partite dalla sconfitta elettorale:  “Non abbiamo metabolizzato il lutto della sconfitta e bisogna superare le liti interne solo allora potremo affrontare il congresso”.

Grande riconoscimento all’operato di Matteo Renzi da parte di Franco Laratta che ha però puntualizzato: “E’ il più grande leader del centro sinistra che ha il Partito Democratico ma in questo momento non può fare il segretario”.

Più articolata la posizione dell’area Dems di Guccione, rappresentata da Terranova che ha proposto – “una fase costituente. La Calabria può  – ha dichiarato – essere un laboratorio politico nazionale”. Quindi, per i Dems, congresso sì ma con regole diverse.

Per Franco Iacucci, presidente della Provincia di Cosenza: “C’è bisogno di un partito radicato sul territorio e mette in discussione le primarie. Il congresso in Calabria va fatto con metodi nuovi”.

“In questo momento le anime di questo partito devono essere responsabili. Devono avere a cuore prima di tutto l’interesse di un bene superiore al singolo destino personale che è il bene, appunto, di una comunità politica che è quella del Pd che vuole bene all’Italia. Questo è il tema vero che dobbiamo porre al centro e del quale dobbiamo discutere con i nostri dirigenti”.  Ha sottolineato, in chiusura Andrea Rossi.

“Noi domani – ha spiegato Rossi – avremo un incontro con i segretari regionali e Maurizio Martina. Vedremo a breve di fare un’assemblea nazionale nella quale si aprirà un percorso che implica due strade possibili: se si apre l’assise nazionale, sarà un’assise che coinvolgerà il territorio; e, quindi, prima il territorio e poi l’assise nazionale; se, invece, si decide di posticipare il congresso a dopo le elezioni Europee, avremo bisogno, comunque, visto che abbiamo dieci segretari regionali in scadenza, di organizzare il partito sul territorio, con i congressi che dovranno essere svolti entro la fine del 2018”.

Appuntamento quindi ai destini nazionali del Pd. Assemblea il 14 e non il 7 luglio…

I.T.