Cosa c’è di più essenziale e strategico del blocco operatorio all’interno di un ospedale hub di secondo livello? Niente, appunto. E cosa c’è di peggio quando regna il caos all’interno di questo blocco dove a rischio ci si mettono tutti, pazienti e dipendenti? Niente, appunto.
È questo lo “stato di salute” all’interno dell’Annunziata di Cosenza, secondo la Fp Cgil Cosenza. Che prende carta e penna e mette giù un documento durissimo, a firma del segretario generale Alessandro Iuliano, con dentro denunce e criticità e la richiesta di un incontro urgente alla regnanza dell’ospedale.
«La scrivente organizzazione sindacale – si legge nel documento – chiede un incontro urgente per l’avvio di un confronto sulle diverse problematiche che stanno affrontando i dipendenti del Blocco Operatorio Unico dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza.
Il non tenere conto della programmazione delle ferie estive nella stesura di un programma di sedute operatorie quale quella di luglio (paragonabile a quella dei mesi precedenti senza personale in ferie) ha congestionato il lavoro nelle sale operatorie e la mancata riprogrammazione con gli operatori in forza dell’attività lavorativa espone i dipendenti a probabili situazioni di pericolo.
Tali circostanze determinano responsabilità sulla mancata applicazione dei diritti del CCNL e di
conseguenza rischi per la sicurezza dei dipendenti e soprattutto dei pazienti.
Giungono inoltre diverse segnalazioni da parte del personale di episodi che non assumerebbero una corretta interlocuzione che rispetti i ruoli e le professionalità. Non ultima il ricorso al pronto soccorso di un dipendente che avrebbe subito durante il servizio nel blocco operatorio aggressioni verbali con conseguente stato di malessere psico-fisico.
La scrivente, inoltre segnala una serie di criticità:
– Utilizzo improprio dell’istituto della reperibilità che ha lo scopo essenziale di garantire solo ed
esclusivamente prestazioni per situazioni di acclarata emergenza/urgenza e non può essere quindi utilizzato per prestazioni relative ad eventi ordinari.
– Proposta inadeguata di ricorso alle prestazioni aggiuntive per sopperire alla programmazione non congrua di sedute operatorie, senza una regolare delibera che regolamenti in maniera precisa le norme contrattuali e ne disciplini i criteri e le modalità di espletamento delle stesse.
Pertanto rileva che:
– Il personale in forza per far fronte alle sedute può essere impegnato solo su sedute ordinarie a scapito delle sedute in urgenza/emergenza perché carente per la programmazione attuale
– L’ utilizzo non conforme al contratto e alle normative vigenti degli istituti che tutelano i dipendenti metterebbero a rischio i pazienti i quali necessitano di cure immediate o cure salvavita.
Risulta inoltre, non comprensibile, l’autorizzazione al cambio di gestione e di trasferimento avvenuto di recente della referente f.f. C.D.L., resa incomprensibile anche in considerazione di una missiva inviata a firma del personale operante nel blocco operatorio, che chiede all’azienda chiarimenti in merito in considerazione del clima collaborativo che si era instaurato nell’unità operativa. Solo da parte della dipendente in data 16/07/2023 è stata fornita una risposta alla missiva, indirizzata anche alla scrivente organizzazione alla quale la dipendente è iscritta e dalla quale è assistita, con riferimento a forme e modalità incongrue al dialogo tecnico procedurale di un blocco operatorio che è il cuore pulsante di un ospedale Hub di 2° livello.
Quanto sopra evidenziato esporrebbe a rischio non solo i pazienti, ma anche il personale coinvolto contemporaneamente a far fronte a diverse istanze ed urgenze esponendolo a pericolosi rischi di errori con probabili esiti di danni infausti per gli assistiti e pertanto la scrivente O.S. ritiene urgente redigere un regolamento, condiviso, nel quale vengano indicati i comportamenti, i diritti e i doveri dei dipendenti a tutela della salute dei pazienti che afferiscono al blocco operatorio.
In attesa di un Vs riscontro entro e non oltre tre giorni – conclude la Fp Cgil – la scrivente O.S. si riserva, in caso contrario di agire nelle sedi opportune».