《Il mio impegno, in questi mesi in cui avrò l’onore di guidare come commissario straordinario l’Arpacal, sarà quello di riposizionare strategicamente ed ottimizzare le risorse umane e tecnologiche disponibili al fine di assicurare un presidio costante del territorio; la mia Calabria, terra fragile e meravigliosa, ha bisogno di una maggiore educazione ambientale e di una costante attività di contrasto ai reati ambientali. Solo in questo modo si potranno dare risposte tangibili a cittadini, imprenditori e pubbliche amministrazioni per l’esclusivo bene della Calabria e dei calabresi.
Affronterò questo nuovo e importante compito collaborando lealmente con chi vorrà aiutarmi in questa missione avendo a cuore la valorizzazione delle professionalità presenti all’interno dell’agenzia e
lavorando su tutte le matrici ambientali in sinergia e armonia con le altre istituzioni che a vario titolo si occupano di ambiente》.
La mia Calabria, terra fragile e meravigliosa, ha bisogno di una maggiore educazione ambientale. Chissà se è per questo che il generale in riserva Emilio Errigo (sue le parole) che da gennaio è commissario Arpacal ha deciso di fare in modo d’essere un pò meno commissario e un pò più “selezionatore” di profili. E già perché un commissario dovrebbe essere come un diamante in teoria, se non per sempre per far quasi tutto nel suo ente di regnanza. E invece, sbrinato l’inverno, ecco due selezioni pubbliche per direttore amministrativo e per direttore scientifico di Arpacal. Per quest’ultima figura, è un classico, spazio alla docenza sparsa in giro, naturalmente ben accreditata con la regnanza attuale. Mentre per il direttore amministrativo, roba più seria soprattutto in ragioneria, in pole position spinge forte il nome di Flavio Cedolia. Fortemente sponsorizzato da chi non ha neanche bisogno di bussare al piano più alto della Cittadella.
Una vecchia conoscenza della burocrazia regionale, Cedolia. Nel bene e nel male, ovviamente. Più o meno famosa una decina di anni fa la querelle attorno alla presunta autenticità (o non autenticità) del suo titolo di laurea. All’epoca guidava da direttore generale l’Arssa, in quota Michele Trematerra, dopo esserne stato commissario. A cascata il polverone mediatico, querele e contro querele e immancabili e paventate indagini della magistratura. Del resto è quasi impossibile in Calabria, quando si frequentano le stanze dei bottoni, non far parlare di sé. Ma Cedolia, che oggi sta per tornare in auge, è navigato in materia…
Arpacal, si “rivede” Cedolia…
La vecchia conoscenza della burocrazia regionale in pole position per diventare direttore amministrativo