Con il fiato sul collo delle procure sparse in giro e con “l’ansia da prestazione” che, solitamente, non porta molto lontano. Anzi, non porta da nessuna parte. Così Asp e ospedali di Calabria (non tutti, ovviamente) starebbero procedendo all’assegnazione di appalti milionari naturalmente in barba (o magari no) al volere centralizzante e centralizzato della regnanza unica in Cittadella. Fior di zeri che negli ultimi mesi e nelle ultime settimane si sarebbero mossi su carta intestata a beneficio di aziende destinatarie di affidamenti (fintamente) urgenti così da passare per tramite della procedura negoziata. Della serie, tu fai una offerta che poi l’ente sa cosa e chi deve scegliere, ovviamente per merito sul campo. Dal Pollino allo Stretto, da Catanzaro a Vibo ovviamente non trascurando Reggio e Cosenza. Anzi, per niente trascurando Reggio e Cosenza. Forniture le più varie che con la prassi consolidata della “urgenza” troverebbero celerità e canale unidirezionale nella scelta finale. Sarebbe questo uno degli ostacoli concreti alla “messa a terra” di Azienda Zero, l’iconografia plastica (e vuota) in mano a Profiti che da quasi due anni ormai guida in assoluta solitudine incassando emolumenti senza che la partita Iva sia mai entrata in funzione. Il progetto, esibito puntualmente a Roma in occasione dei Tavoli, incassa consensi e malcontento ma in pochi ricordano che, semplicemente, non esiste. Non è mai esistito. Nel “plastico” tutto deve passare da Azienda Zero, in sanità. Anche il dipartimento il che è paradossale per i tecnici dei ministeri. Nella realtà, invece, continuano a dar carte solo e soltanto Asp e ospedali. Dal Pollino allo Stretto, da Cosenza a Reggio. Spesso e volentieri con affidamenti diretti e milionari…
Sanità, è “allarme” per gli affidamenti diretti
In alcune aziende si starebbe procedendo con il sistema (milionario) delle urgenze e delle procedure negoziate. A tu per tu. Il tutto con il fiato sul collo (anche) delle procure