“Trasformare” un commissario di Asp o ospedale in un vero e proprio direttore generale a tutti gli effetti. Senza concorso pubblico o pubblica graduatoria. Così da snellire tempi e procedure ma soprattutto, che non guasta mai dalle nostre parti, certificare il potere assoluto della regnanza politica e commissariale che ha facoltà di indicare i commissari e che se può anche poi vederseli “trasformati” in direttori generali ha fatto bingo. Tombola con una cartella sola.
Chi, se non un fratello senatore, può “battersi” per questo e per il miglior funzionamento della sanità di Calabria. E così il senatore Mario Occhiuto presenta un emendamento nel Milleproroghe proprio per la “trasformazione” dei commissari straordinari di alcune Asp e aziende ospedaliere in direttori generali, senza però passare dall’obbligatoria selezione dall’albo nazionale degli idonei a direttore generale.
Il problema è che a maggio scadrà il decreto Calabria, si dovrà quindi passare a procedure ordinarie di nomina dei vertici delle aziende. Alcuni dei commissari (De Salazar dell’Annunziata di Cosenza per esempio) freschi di nomina, rischiano quindi di restare in carica solo per pochi mesi. Ma in primo luogo bisognerà vedere se l’emendamento rientrerà tra quelli ammessi alla discussione e poi attendere una eventuale approvazione.
Viene così proposto di modificare il decreto Calabria permettendo al commissario ad acta di «nominare i direttori generali tra i commissari straordinari nominati o confermati». In subordine, altro emendamento presentato da Mario Occhiuto, viene chiesta la riapertura dell’elenco degli idonei per permettere l’ingresso dei commissari straordinari attualmente non in elenco. Della serie, c’è qualche commissario che deve diventare direttore generale, che il Parlamento veda quale è la strada più semplice per arrivarci.
Ovviamente anche questo emendamento, sempre a prima firma Occhiuto, deve per forza ammantarsi di utilità su scala generica e nazionale e quindi dispone che «per garantire l’ampliamento della platea dei soggetti idonei all’incarico di direttore generale delle aziende e degli enti del Servizio Sanitario Nazionale, anche in ragione delle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione del Covid-19, l’elenco nazionale dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio sanitario nazionale, di cui all’articolo 1 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, e successive modificazioni, pubblicato nel portale telematico del Ministero della salute il 16 dicembre 2022, è integrato entro il 30 aprile 2023». Ma è abbastanza chiaro che la finalità “vera” sempre la stessa probabilmente rimane. C’è qualche commissario, o più d’uno in Calabria, che deve in ogni modo diventare anche direttore generale per cui o si adotta la “trasformazione” in corso d’opera, primo emendamento presentato da Mario Occhiuto, oppure si consente almeno di ampliare la platea degli idonei a partecipare alla selezione (secondo emendamento). O l’uno o l’altro fa lo stesso, una soluzione si trova. Del resto, e non da oggi, si sa che l’importante è partecipare…
I.T.
Trasformare i commissari in direttori generali: emendamenti di Occhiuto (Mario)…
Il senatore e fratello del presidente e commissario infila nel Milleproroghe un paio di testi che potrebbero servire e non poco alla "geografia" del potere politico calabrese nelle corsie di Asp e ospedali