Sanità “cubana”, 《così si finanzia il regime》

Dorina Bianchi, candidata con +Europa: l'accordo è negativo sotto tutti i punti di vista

《L’accordo tra la Regione Calabria e la società interinale statale cubana per il reclutamento di medici da ingaggiare per i nostri ospedali non è misterioso, irrazionale, persino controproducente in ragione delle polemiche da campagna elettorale. Lo è, a mio avviso negativo in tutte le sue forme, per contenuto e sostanza perché non risolve nessun problema e in più apre le porte ad una specie di “campo profughi” per medici internazionali in cerca di “asilo” e a basso costo》.
Così, in una nota, Dorina Bianchi, capolista al proporzionale Camera per la lista +Europa. 《Lo penso da medico e da operatrice sanitaria – continua Dorina Bianchi -. L’accordo quadro in essere non convince per forma e contenuto. Intanto mortifica in qualche modo le professionalità calabresi che sono in attesa da anni di un possibile coinvolgimento nel sistema sanitario calabrese. E poi, chi l’ha detto che arriveranno i migliori medici da Cuba? Stando ad alcune ricostruzioni giornalistiche, peraltro basate su denunce internazionali, i medici “sotto costo” cubani in arrivo non avrebbero le competenze tecnologiche adeguate senza contare che non è chiara la forma di reclutamento e di liquidazione dell’intera operazione. E per di più, aspetto forse più inquietante di tutti questo, con l’accordo la Regione di fatto finanzia l’illiberale regime cubano e la cronaca internazionale è piena di denunce e appelli contro lo sfruttamento delle professioni mediche a Cuba. Esistono anche risoluzioni Ue in materia, noi come +Europa non possiamo trascurare questa battaglia per i diritti civili. In buona sostanza – conclude Dorina Bianchi – l’accordo quadro calabro-cubano lascia intravedere più problemi che soluzioni per i calabresi e per la salute dei calabresi. È ancora possibile fermare tutto?》.