Una procedura come minimo “anomala”. Certamente inedita a queste latitudini e di sicuro in controtendenza rispetto a quanto fatto da La Regina. Il commissario dell’Asp di Cosenza, Antonello Graziano, sare bbe orientato a “spezzettare” il mega appalto per pulizie e sanificazione degli ospedali della provincia di Cosenza, anche e soprattutto in considerazione della cifra in dotazione che non avrebbe più a disposizione per coprire con una sola assegnazione l’i ntero capitolo. Cifra che aveva sì a disposizione qualche tempo fa non intendendo però aderire subito al lotto Consip che assegna a Coopservice l’intero appalto. Il tergiversare (non è dato sapere se casuale o causale) di Graziano ora renderebbe possibile fare sostanzialmente due operazioni, in pratica due procedure distinte ma identiche per un servizio che invece le principali stazioni appaltanti considerano uno e solo e ad un unico prezzo. Da un lato l’adesione al lotto Consip da assegnare a Coopservice p er quanto riguarda la pulizia e sanificazione dei principali ospedali della provincia, impresa che come è noto logisticamente impegna molto meno le aziende. Dall’all’altro l’indizione di una gara in proprio per quanto riguarda la pulizia e sanificazione de i presidi minori e dislocati in tutta la provincia, compresi i poliamblutatori. Impresa, questa, invece notevolmente più dispendiosa per le aziende anche e soprattutto dal punto di vista logistico. Graziano quindi sarebbe orientato a impostare una procedur a del tutto inedita e che assegna (con meno costi) a Coopservice (una ventina di milioni) praticamente i principali ma logisticamente gestibili ospedali della provincia. “Spezzettamento” del capitolo che invece non sarebbe stato possibile se l’Asp avesse a derito per intero al lotto Consip in tempo utile e soprattutto con in cassa l’intera cifra a disposizione. Vicenda quindi ancora tutta in divenire così come non avara di sviluppi è la complessiva e complessa storia giudiziaria, presente o recente, di Coopservice. Terminato il lavoro del commercialista Luca Littamè, su designazione dell’Anac e incarico dell prefettura di Cosenza, che dal 28 gennaio al 28 aprile 2022 ha affiancato gli organi della società al fine di agevolare il ritorno alla piena legali tà dopo la clamorosa inchiesta della procura di Cosenza (che è costata anche la revoca di un appalto in Liguria da parte del Consiglio di Stato) ora si è in attesa degli sviluppi dell’inchiesta della procura di Bologna dopo la revoca del Consiglio di Stato di un appalto di 123 milioni per la sanificazione del Sant’Orsola. L’appalto era stato indetto a dicembre 2017 e vinto nel gennaio 2019. Un anno dopo, con l’inizio della pandemia da Coronavirus, i servizi forniti da Coopservice erano più richiesti e importanti che mai. Coopservice vince l’appalto, superando la concorrenza delle cooperative Dussmann e Reekep, entrando così nell’ospedale Sant’Orsola Malpighi, il maggiore istituto di ricovero e cura dell’intera regione. Il progetto di gara era stato ideato e coordinato dal dottor Marco Storchi, dirigente del Sant’Orsola e legato da stretta parentela alla Coopservice. Roberto Olivi infatti, presidente della Coopservice, è il cognato di Storchi, e quest’ultimo è stato anche dipendente della stessa cooperativa d al 1998 al 2004. La vicenda prende una svolta decisiva quando il 20 agosto 2020 il Consiglio di Stato annulla il maxi appalto per conflitto di interessi e lo affida quindi alla terza classificata, la cooperativa Reekep. Una faccenda complessa, che è costat a alla cooperativa il subentro della concorrente da luglio 2022 e l’apertura di un’indagine da parte della procura bolognese.
I.T