Sanità “gentile”, quando quelli “bravi” sono sempre di famiglia…

Il concorso vinto all'Annunziata (un posto solo) per collaboratore tecnico specializzato in Ingegneria strutturale

Quelli bravi, sono “bravi” sempre e in sanità poi è bene tenerseli stretti. Ma stretti stretti, altrimenti diventa paradossale più che inutile poi la retorica della meritocrazia. Da tenerseli stretti stretti quindi e la sfrontatezza di questi tempi vale esattamente la sfida che è in gioco, salvare la sanità e la salute di Calabria. A qualsiasi costo, anche quello di fronteggiare poi la sterile propaganda populista sul familismo nel Palazzo. Perché quelli bravi, ma “bravi” assai, è bene tenerseli stretti. Sempre.
E così è stato per la giovane e brillante figlia dell’ex dg e dominus dell’Asp di Cosenza, Gianfranco Scarpelli. Oggi a capo meritatamente del settore farmaceutico dell’Asp stessa. E così è per il non meno brillante compagno che da pochi giorni ha vinto il concorso all’Annunziata per un posto solo di collaboratore tecnico specializzato in Ingegneria strutturale. Ha vinto, è arrivato primo. Perché quelli bravi sono “bravi” sempre e peraltro se la fanno tra “bravi”, è una legge della bioesistenza questa.
Del resto la sanità di Calabria di gente così ha bisogno per risollevarsi. Lo schema vincente non è poi così complicato. Meritocrazia, gioventù e profilo “gentile” (o “Gentile”) nei Palazzi. Raramente fallisce…

I.T.