Nessun “calabrese” nei 33 di Salvini (nemmeno Spirlì…)

Operativa la nuova segreteria nazionale della Lega. Deputati, sindaci, governatori ma non il presidente facente funzione della Regione Calabria. Che nel frattempo procede spedito e non conferma in Cittadella Catizone e Calabrese

Eppure a poche ore dalla tragica scomparsa di Jole Santelli e dall’investitura anche traumatica di Nino Spirlì al vertice (momentaneo) della Regione Calabria Matteo Salvini non ha esitato a mettere sopra bandiera e timbro rassicurante. «Manderemo un team di esperti in aiuto a Nino». Frase che, al netto della implicita presa d’atto di una duplice “debolezza” (di Spirlì stesso ma anche dell’intera macchina al comando della Regione) una cosa ha voluto significare sopra le altre: sia pure per pochi mesi ma è in quota Lega il comando della Cittadella. Già, bandierina piazzata. Ma quando s’è trattato di formare la nuova sgereteria nazionale del Carroccio, quella della Lega partito Paese, sdoganata e sprovincializzata nei temi e nei perimetri, non c’è traccia né di Calabria né proprio di Spirlì (e nemmeno di Invernizzi, se è per questo, che ne è il segretario regionale). Euro e nazional parlamentari, sindaci, ma soprattutto governatori dentro la segreteria a 33 che governerà la Lega. Sul tavolo dei primi incontri, con il prossimo atteso entro due settimane, a quanto apprende AdnKronos, «situazione virus e candidature per le amministrative, questione, quest’ultima, al centro del dibattito tra alleati del centrodestra. Dentro il nuovo organismo, come previsto, i 3 vicesegretari Giorgetti, Fontana e Crippa, poi i governatori della Lega di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Umbria, Attilio Fontana, Zaia, Fedriga e Tesei. Con loro Fugatti, a capo della provincia di Trento. A fare sponda in Parlamento i capigruppo Romeo e Molinari, mentre nella stanza dei bottoni della Lega prendono posto gli ‘europei’ Campomenosi e Panza, responsabile del tesseramento. E ancora Calderoli, responsabile organizzativo del partito e Centemero, tesoriere del partito e anche il responsabile social Morisi.
Cooptati alcuni dei responsabili dei dipartimenti della Lega: da Bongiorno (Giustizia), Bagnai (Economia), Durigon (Lavoro), Borgonzoni (Cultura), Tommasetti (Università). Nella segreteria allargata anche Ceccardi e Altieri, rispettivamente per gli enti locali del Centro e del Sud. Restano fuori gli ex ministri Centinaio, Stefani e Locatelli, attuali responsabili di Agricoltura, Autonomia e Disabilità. Nell’organigramma anche cinque sindaci leghisti: Conte, sindaco di Treviso, Canelli, sindaco di Novara, Fabbri, sindaco di Ferrara, Tedesco, sindaco di Civitavecchia, Conti, sindaco di Pisa, e infine l’assessore del comune di Catania, Cantarella.
Con loro figura anche il presidente del Copasir, Raffaele Volpi. I nomi nuovi, sono invece quelli di Andrea Paganella, capo segreteria di Salvini e coordinatore degli staff, e quello del guru dell’informazione social, Luca Morisi».
Dunque niente Calabria nella Lega di partito nazionale, sia pure per tramite del segretario Invernizzi. E, soprattutto, niente Spirlì che pure di Lega s’è ammantato sin da subito al vertice della Cittadella, incoraggiato proprio da Salvini. Spirlì che nel frattempo va in qualche modo spedito in una operazione a metà tra continuità e smarcamento immediato rispetto al passato conclusosi tragicamente. E nel segno proprio di quest’ultima operazione da segnalare la non riconferma in Cittadella di due figure assai care a Jole Santelli, molto care. Eva Catizone e Gianpaolo Calabrese. Non li ha riconfermati nella stanza dei bottoni del presidente ora fecente funzioni facendoci transitare invece due suoi segretari che erano già con lui nell’organigramma della vicepresidenza. Costi invariati, esperienze e sentimenti diversi, rimozione assicurata…
I.T.