《Ecco la soluzione ideale per Sorical》

Il presidente del consiglio direttivo dell'Aic scrive a Santelli

Gentile Presidente,
il mio ruolo di presidente del consiglio direttivo dell’AIC mi impone di indirizzarLe questa mia al solo scopo di assumere le dovute certezze sul da farsi delle istituzioni, coinvolte a diverso titolo,
relativamente agli ultimi accaduti che hanno riguardato l’Autorità, istituita con legge regionale n. 18/2017.
In buona sostanza, mi viene richiesto dall’Assemblea della stessa, nella qualità di presidente del comitato direttivo che presiedo, di assumere, a mente dell’art. 9 dello Statuto, un parere afferente ad una proposta dal titolo «Il Futuro del SII – Elementi di riflessione e proposte per il futuro del servizio idrico integrato nella regione Calabria» recentemente pervenuta all’AIC. Un elaborato,
questo, del quale a tutt’oggi non ho ben capito (e con me una gran parte dei sindaci dell’Assemblea) né da parte di chi sia stato commissionato e redatto né tampoco la sua finalità specifica, accettabile solo se di interesse generale. Un requisito, questo, messo peraltro in seria discussione dai tanti dubbi che ho raccolto in giro che ho già avuto modo di riassumere ed esprimere su tutta la vicenda in una mia nota del 12 agosto scorso, apparsa sulla stampa, di non condivisione ad una lettera a firma del presidente dell’Assemblea, Avv. Marcello Manna.
Venendo alla scansione dei fatti, in data 3 agosto è stata convocata l’Assemblea dell’AIC nel corso della quale sono state proiettate le trentatré (33) slide che allego, assistite dalla spiegazione, esitata in diretta, dai consulenti (non ho ben capito di chi) dott. Pozzoli e dott. Mazzei, ad «acritico» e «obiettivo» sostegno della bontà del prodotto esibito.
Un evento che ha registrato la presenza del Commissario regionale, Ing. Domenico Pallaria, invero dimostratosi indiscusso sostenitore di quanto proposto all’attenzione dei Sindaci presenti e, dunque, prodigo di assicurazioni sulla condivisione dello stesso da parte della Regione dal medesimo rappresentata.
Le slide esibite indicavano la immediata esigenza di dovere pervenire, senza con questo fornire prova della convenienza dei singoli step cui dovere adempiere con inusuale frettolosità:
1) alla revoca immotivata dello stato di liquidazione della Sorical deliberato il 9 luglio 2012;
2) alla riapprovazione di un nuovo statuto della stessa, inteso a ri-denominare la nuova società da creare con la prospettiva di trasformarla da società mista in società in house;
3) all’approvazione di una legge regionale – lasciando supporre al riguardo la incondizionata disponibilità dell’Ente a perfezionarla – con la quale conferire, a titolo gratuito, quote della società
mista (attuale Sorical) ai Comuni calabresi in proporzione ai loro abitanti, a seguito probabilmente di una preventiva acquisizione da parte della Regione delle quote della Veolià, attuale partner
privato;
4) ad un programmato affidamento, infine, della gestione del Servizio Idrico Integrato (SII) alla attuale Sorical trasformata in società in house, tanto da anticipare anzitempo la scelta del partner gestorio, addirittura prima dell’assunzione da parte della medesima della forma societaria abilitante.
Ad una tale iniziativa hanno fatto seguito sulla stampa alcune puntuali osservazioni, di diritto e di merito, per lo più negative sia sull’operato di chi ha preteso e realizzato l’estemporanea
presentazione della proposta de qua che sugli step operativi in essa previsti, tanto da mettere in discussione la bontà della stessa da parte della quasi totalità dei sindaci astanti. Più precisamente,
sono state espresse decise critiche, condivise in larga misura anche dai sindaci non facenti parte dell’Assemblea, sul procedimento adottato, sullo scopo da perseguire, apparentemente sviante dell’interesse pubblico, e sul conseguimento di un chiaro vantaggio non certamente riconducibile alla collettività calabrese, atteso che l’unico fine evidente era ed è quello di evitare il fallimento
dell’ente strumentale regionale Sorical, oramai in fase liquidazione, peraltro condotta sino ad ora in modo discutibile.
Fatta questa premessa, Ella ben capirà l’importanza dell’assunzione del richiesto parere del comitato direttivo, dal momento che lo stesso, una volta condiviso dai componenti dell’organismo consultivo e di controllo, assumerebbe una utilità procedurale eventualmente spendibile in un
primo consenso dell’AIC sulla proposta di che trattasi. Il tutto con l’aggiunta dell’assunzione di unaresponsabilità personale per i soggetti deliberanti in relazione agli effetti conseguenti, ivi compresi
quelli derivanti dal perfezionamento dell’iniziativa prospettata all’attenzione dell’AIC che appare non affatto corrispondente al perseguimento degli interessi della collettività rappresentata a diverso titolo.
A fine di porre le basi per il più proficuo confronto, si fa istanza per un incontro con il Comitato direttivo che rappresento al fine di chiarire tutte le sfaccettature della vicenda e quindi evitare che sia dato corso ad un percorso non affatto produttivo per la Comunità calabrese e le economie coinvolte, non ultime quelle ingenti risorse regionali, risalenti a diverse decine di milioni di euro,che si rappresentano come prontamente disponibili al riguardo.

Cordialmente,

Il Presidente del Consiglio Direttivo
Giovanni Greco