Città unica, Mattarella risponde a Iantorno

“Gentile signor Iantorno, in relazione alla lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, posso darle assicurazione che questo ufficio ha sottoposto quanto da lei rappresentato all’attenzione del ministero dell’Interno”. Così la segreteria della Presidenza della Repubblica risponde ad una lettera inviata il 1 agosto dall’ex assessore di Rende Pierpaolo Iantorno insieme ad altri gruppi e movimenti. Nell’oggetto della missiva inviata al Quirinale Iantorno chiede un’audizione urgente sul caso Rende, inteso come perimetro sociale ed economico che si troverebbe doppiamente esautorato rispetto alle minime credenziali democratiche. Da un lato Iantorno sottolinea a Mattarella che Rende è sciolta per mafia e oggi è amministrata da tre commissari concentrati giustamente su ben altri obiettivi e, proprio perché non eletti dal popolo, non possono guidarne la partecipazione al progetto di fusione. Dall’altro, lo stesso progetto, se così si può chiamarlo, della Regione Calabria di fondere questo prestigioso municipio con Cosenza e Castrolibero attraverso metodi di annessione piuttosto che di conurbazione. In sostanza, secondo Iantorno la città di Rende si troverebbe “sotto attacco” concentrico, istituzionalmente e politicamente violento, che, sfruttando il vuoto di rappresentanza rendese a causa dello scioglimento per mafia, favorirebbe quest’azione coercitiva di fusione per incorporazione alla città capoluogo. Da qui la richiesta di audizione alla Presidenza della Repubblica e la risposta del Quirinale che il “caso Rende” è ora all’attenzione del ministro Piantedosi. È del tutto evidente che qualcosa non quadra…….