«Occhiuto ha raccolto macerie in sanità, i governi “anticalabria” sono stati altri…»

Il presidente di Acop Calabria, Enzo Paolini: Bevacqua e Di Natale dovrebbero conoscere bene le stagioni del disastro vero, quelle del centrosinistra al governo della Regione

«L’ex consigliere Di Natale ed il consigliere Bevacqua affrontano un tema ostico se tra le loro osservazioni non ricordano che altre amministrazioni hanno condotto allo sfacelo economico del servizio sanitario calabrese. ​Infatti non considerano che il riferimento alla Corte dei Conti ed al rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2019 – 2022 riguarda anni in cui si facevano sentire gli effetti nefasti di governi anticalabria della stagione di centrosinistra».
Così, in una nota, Enzo Paolini, vicepresidente nazionale e presidente di Acop Calabria, la sigla convenzionale dell’ospedalità privata.
«​Il punto confortante nonostante Bevacqua e Di Natale è che al netto del disastro provocato, del quale solo ora emerge l’enormità e la responsabilità, la qualità del servizio sanitario calabrese non è affatto di bassa qualità – continua Paolini -.
​Dal rapporto recentemente pubblicato da Innogea proprio su dati Agenas emerge “il contributo decisamente positivo che l’ospedalità privata e pubblica hanno fornito, in ciascuno dei tre anni esaminati, alla performance complessiva del Sistema sanitario nella Regione Calabria; i dati di un anno particolarmente critico, come il 2020, hanno messo in rilievo la capacità degli ospedali di operare in un contesto di integrazione di sussidiarietà, anche in situazioni di particolare emergenza. I confronti effettuati in base ai dati dell’edizione 2022 danno evidenza di dati qualitativi performanti. Ad esempio nel comparto pubblico gli esiti ADJ sono migliori della media nazionale 13 su 41 e rappresentano il 32% ,ma anche nel comparto privato gli esiti migliori della media nazionale sono 21 su 27 e rappresentano il 78%”.
Con specifico riferimento a prestazioni di oncologia, ortopedia e cardiologia la capacità di risposta, peraltro finora mortificata ed inespressa, gli esiti, gli indici di mortalità, comparati con quelli di altre regioni sono del tutto inattesi e confortanti. Il rapporto è a disposizione di chiunque voglia consultarlo.
Occorre fare ciò che sinora non si è fatto e cioè governare, avere visione, capacità di programmazione e assenza di pregiudizi. La Calabria può avere un servizio sanitario degno e di prim’ordine. Le premesse del nuovo corso sono state messe sul tappeto. Ora si trarranno conseguenze concrete, partendo dal fatto che la professionalità di medici e strutture calabresi, sia pubbliche che private, ​nonché le potenzialità ed i buoni servizi per essere generatori di salute devono poter contare su di una organizzazione efficace ed efficiente e devono essere valorizzati e coordinati.
Ed è quello che è mancato sinora per responsabilità – va detto con lealtà e senza demagogia a buon mercato – che non possono essere ascritte all’attuale governo o al commissario alla Sanità che ha raccolto le macerie lasciate dai governi e dai generali/commissari che si sono succeduti nel corso di 15 anni.
Ora si è invertita la tendenza. Il debito è stato individuato, è avviato il processo virtuoso per il recupero della migrazione sanitaria e l’abbattimento delle liste d’attesa, entro pochi giorni dovrebbe venire alla luce una nuova rete ospedaliera, l’impiego dei medici cubani viene copiato dalle altre regioni, gli investimenti in dotazioni tecnologiche sono in corso.
Bene, dunque, la vigilanza di cui tutti i cittadini devono ringraziare Bevacqua e Di Natale – conclude Paolini – ma sarebbe bene fondarla sia su dati concreti e ben elaborati, quanto su denunce e segnalazioni circostanziate e non in vago politichese. Un po’ come Sanibook, diciamo…».