«Ma se i fondi Ue li “comanda” chi ha sbagliato fin qui che futuro abbiamo?»

Il capogruppo Pd in consiglio regionale, Bevacqua, non è tenero in aula: l'alta burocrazia dei dipartimenti è invariata da decenni, non si capisce cosa dovrebbe cambiare ora. Le stoccate a Minenna, Gallo e Occhiuto...

Di anomalia in anomalia. In progress. Con una bella dose di paradossi in mezzo, tanto per cambiare. Si approvano in consiglio regionale le modifiche al Por 2021/2027 e indovinate chi manca in aula? Proprio lui, ammesso che qualcuno l’abbia mai visto fin qui. Manca l’assessore “al ramo” (pessima iconografia secolare che più di burocratico sa di giungla) Marcello Minenna. Come dire che si celebra il vino ma non c’è l’oste e il dato non sfugge al capogruppo Pd Mimmo Bevacqua che microfono più o meno vibrante un po’ le canta ai governanti. «Non abbiamo mai avuto il piacere di conoscere in consiglio l’assessore “al ramo” – punge -. Capiamo che è sempre impegnato ma almeno oggi poteva farsi vedere…». Ma non si è visto e nonostante tutto se non lo avesse fatto notare la minoranza nessuno se ne sarebbe accorto. Ci sarà pure un motivo. Bevacqua, forse persino senza rendersene conto, il motivo lo trova nel suo intervento a proposito della irrilevanza degli assessori “al ramo” Ue. «Lo sappiamo che comanda la burocrazia, l’alta burocrazia per i fondi Ue. E allora mi chiedo, e chiedo. Se approviamo un Por dopo le modifiche richieste dalla commissione Ue e questo Por è di fatto timbrato dalla stessa dirigenza che lo ha precedentemente “sbagliato” che futuro abbiamo? Dove andiamo?». Della serie, c’è una certa dirigenza che in Regione “dirige il traffico” da decenni e non è semplice illudersi che cambiando le note venga fuori una musica diversa se i suonatori sono sempre gli stessi. Tromba o trombone, si stona lo stesso. E questo senza contare «che si chiama Por 2021/2027 ma di fatto abbiamo già perso 2 anni senza produrre nulla, siamo nel 2023». Il tutto, secondo Bevacqua, operando in totale e poco splendida solitudine da parte della regnanza. «Noi ci siamo, eravamo e siamo disponibili a collaborare sempre per il bene della Calabria. Purtroppo però cadono nel vuoto i nostri appelli. Si procede in autonomia ma la cosa più grave, relativamente al Por, è la mancanza di visione strutturale. Qualcuno ha chiesto consulenza o consultato le nostre università in merito ad un complessivo progetto di sviluppo della Calabria? Qualcuno si è chiesto come costruire un percorso di investimenti funzionali a tutta la regione? Non ci risulta, non ci risulta per niente. Ed è questa la cosa più grave». Le controindicazioni in etichetta del “farmaco”, operando così, sono i classici fondi a pioggia indistinta che secondo Bevacqua a tutto conducono tranne che alla crescita della regione. «Ce lo siamo chiesti perché fin qui ogni Por non produce nulla e restiamo la regione più arretrata? Non è all’altezza la classe politica, la burocrazia, abbiamo fatto una analisi seria sulle cause?». Arretrata magari sì, ma certamente social. E piena di blog, anche new generation. L’ultimo sulla sanità, a proposito dei disservizi negli ospedali, piace a meno al capogruppo Pd… «Va bene la piattaforma online su quello che non va negli ospedali ma perché non fare altrettanto su quello che non va in altri e delicatissimi settori dell’amministrazione regionale?».
Un “pizzicotto” non manca nemmeno per l’assessore all’Agricoltura Gallo, a proposito dei fondi “indistinti”. Bevacqua prova a spiegare la sua critica. «Caro collega Gallo noi non siamo contro i finanziamenti a più soggetti possibili. Per carità, tutti devono avere diritto alla finanziabilità del proprio progetto in agricoltura. Ma non ci può solo rallegrare se si spendono tutti i fondi mentre a valle poi non resta quasi niente in termini di sviluppo in mano. Mi riferisco ai distretti agroalimentari ma non solo. Se ci si rallegra solo per aver finanziato più progetti senza metterli in connessione tra loro il rischio alla fine è che conti più la spesa che lo sviluppo…». E hai detto niente. Spendere i fondi “rischia” di essere niente affatto secondario e non da oggi. Se non l’unico obiettivo certamente il primo. È Bevacqua che forse se n’è accorto un po’ in ritardo…
I.T.