Riecco i decreti sicurezza di Salvini sulle ceneri di Cutro

Sono 21 gli emendamenti presentati dal Carroccio nel Dl immigrazione approvato nel (surreale) Consiglio dei ministri lungo lo Jonio calabrese. Più che una mano sulla coscienza un vero e proprio giro di vite...

Riformulazione della protezione speciale, interventi su riduzione o revoca dell’accoglienza e permessi di soggiorno, aggiornamento del periodo di trattenimento nei Cpr. Sono questi i temi principali contenuti nei ventuno emendamenti al Dl immigrazione approvato dal Consiglio dei ministri a Cutro presentati al Senato dalla Lega. Nello specifico 15 riguardano il contrasto all’immigrazione clandestina e 6 mirano a migliorare l’integrazione dei cittadini stranieri sul nostro territorio. Tema centrale per il Carroccio è quello della revisione della protezione speciale, la terza forma di richiesta di asilo in Italia dopo lo status di rifugiato e la protezione sussidiaria. L’ha istituita il decreto Salvini del 2018 ed è stata «allargata» da Lamorgese nel 2020.
Proprio il 2018 è l’anno di riferimento per il Carroccio, quello dell’introduzione dei decreti sicurezza di Salvini, che ora il Carroccio vuole rimodulare e riproporre sotto forma di misure correttive negli emendamenti. Sul tema migranti, è tornato a parlare nei giorni scorsi il leader leghista dopo settimane di silenzio. «Sicuramente l’immigrazione non può essere regolata da organismi privati finanziati da Paesi stranieri. Questo è poco ma sicuro», ha detto martedì mattina a Trieste -. È l’Italia sotto attacco, non le Ong. Se ci sono dichiarazioni della Guardia costiera piuttosto che della Marina che sono corpi orgoglio dello Stato che lamentano che il lavoro viene ostacolato, va preso in considerazione. Ma il problema sono i trafficanti e gli scafisti non altri».
Il tema politico legato al decreto c’è tutto ed è ancora da definire all’interno della maggioranza. Diversa infatti la posizione di Fratelli d‘Italia, che sul decreto Cutro in Senato presenterà pochi emendamenti al testo e non sulla protezione speciale come invece ha fatto l’alleato leghista. Anche nelle ultime ore, però, i meloniani hanno aperto a possibili correzioni dall’esecutivo, forse perché stava e sta nei patti. Della serie, una mano lava l’altra. Solo così, del resto, s’è potuta trovare la quadra prima della surreale conferenza stampa a conclusione del Cdm di Cutro. Mascherando un giro di vite con una messa a punto generale. Il tutto senza un minimo di rimpianto né mdi spiegazioni sulla tragedia del 26 febbraio…