L’Annunziata rilancia (aspettando che lo faccia anche l’Asp…)

Come anticipato da "il Fatto di Calabria" De Salazar presenta il piano di "aggiustamento" e consolidamento dell'offerta sanitaria dell'hub di Cosenza. Sinergia (anche al tavolo) con Graziano

Un grande piano di rilancio e assestamento dell’offerta sanitaria complessiva ma con “dolcezza”, umiltà, concretezza e soprattutto responsabilità. «Da domani ognuno deve sapere cosa fare e di cosa rispondere, non esisterà più lo scaricabarile».
Vitaliano De Salazar è stato di parola. Come del resto anche anticipato da “il Fatto di Calabria” il 7 di febbraio doveva essere il giorno della presentazione alla stampa delle linee generali di rilancio del più grande e impegnativo ospedale di Calabria. Il commissario dal fare sornione e moderato lo sa benissimo questo ma è con fermezza che da manager di aziende si assume (e fa assumere a cascata) tutte le responsabilità del caso. Della ser8ie, da ora in avanti si cambia registro.
Sono 3 in gran parte le “colonne” del rilancio e del consolidamento dell’Annunziata di Cosenza. Mettere subito mano al pronto soccorso, immediatamente. Quindi ingressi qualificati, un medico in ambulanza che seleziona il presidio giusto ove necessario, e meno soste possibili nella terra di nessuno. Oncologia ed ematologia al Mariano Santo. E un numero imponente di nuovi posti letto, «difficilmente entreremo più in affanno e anche in caso di pandemie».
Cose concrete, immediate. Che poggiano però sulla sinergia inedita, totale e anche visibile (Graziano è al tavolo) con l’Asp di Cosenza. Dalle ambulanze ai medici del 118, ai presidi di provincia che debbono per forza entrare nel pieno delle loro funzioni se vogliono per davvero smaltire la gran mole di lavoro dell’hub di Cosenza. Di fatto l’Annunziata per funzionare al meglio così come desiderato e disegnato da De Salazar deve per forza poggiare sull’efficienza dell’Asp di Cosenza, sulla sua offerta sanitaria. Ed è proprio questo, in prospettiva, il possibile anello debole del rilancio perché dalla cronica carenza di medici (per tutte e due le aziende) alla debolezza della medicina territoriale fino alla precarietà dei presidi del Tirreno come dello Jonio fin qui è stato più un martirio che un supporto l’Asp.
Graziano ne è consapevole al tavolo del rilancio dell’Annunziata. Persino fin troppo perché quasi da “ospite” ha tenuto più la scena del commissario stesso dell’ospedale. Ottimista e positivo nel suo incedere ha di fatto “garantito” la piena sussidiarietà dell’Asp ma più d’uno è convinto ancora che non sarà facile la partita in questo senso.
Spazio però al rilancio dell’Annunziata e per grandi linee, in 17 slide, De Salazar la immagina così.
Pronto soccorso, «creazione di nuovi spazi che permettano la corretta gestione dei pazienti in arrivo: attivazione OBI, attivazione di posti letto di definizione diagnostica e attivazione holding area». «Introduzione di percorsi a bassa priorità per codice colore e attivazione dei fast track per ridurre le attese dei pazienti in PS e recuperare gli spazi necessari alla assistenza dei codici maggiori». Riorganizzazione del triage, «obiettivo colmare il divario tra triage in ingresso ed esiti per miglioramento cure recuperando efficienza del sistema».
Implementazione del Mariano Santo, «creazione di un unicum assistenziale dipartimento onco-ematologico che assicura spazi alla ricerca, alla diagnostica, alla terapia del dolore e alle cure palliative, alle associazioni dei pazienti, alla telemedicina per supportare i pazienti e le famiglie non solo in regime di ricovero ma anche a domicilio». Posti Letto si passa da 24 pl a 83 pl
+ 10 pl in OBI
+ 12 pl ex area Covid
+ 10 Holding area
+ 15 letti a disposizione in caso di sovraffollamento nei reparti di Medicina – Polispecialistico e Chirurgia
+ 12 letti Medicina d’Urgenza.
La riconversione dell’ospedale in un grande policlinico universitario.