“L’intimidazione” di Saccomanno, i giornali che non legge e quelli che cambiano l’orario delle notizie…

Il commissario regionale della Lega minaccia di querela "il Fatto di Calabria" che, non tra i primi giornali calabresi e ben dopo il Corriere della Sera, pubblica la notizia della presunta ingiuria social a Segre da parte del segretario del Carroccio di Reggio

«Ieri, proprio nel Giorno della Memoria, venti persone — 17 uomini e tre donne di diverse regioni d’Italia — sono state segnalate dai carabinieri di Milano alla Procura per le ingiurie postate sul web contro la senatrice. Tra gli indagati, anche il 71enne Nicola Barreca, eletto da un mese segretario cittadino della Lega di Salvini a Reggio Calabria. E poi, Chef Rubio, medici, professionisti e anche disoccupati. L’accusa, per tutti, è diffamazione a mezzo telematico con l’aggravante delle motivazioni religiose, etniche o razziali. Era stata la stessa Segre a rivolgersi ai carabinieri lo scorso 6 dicembre e ora, a una serie di profili anonimi, è stato dato un nome».
Lo riporta il Corriere.it alle 23,13 del 27 gennaio, venerdì. Non è dato sapere se anche per Giacomo Saccomanno, al secolo commissario regionale della Lega, il Corriere della Sera sia la prima testata giornalistica del Paese in termini di prestigio e peso specifico, tutto sommato non è del tutto errato concedergli le “attenuanti generiche” dal momento che non tutti per forza sono costretti a leggere i giornali. Lui dovrebbe farlo, certo. E dovrebbe anche sapere che il Corriere della Sera non è un organo di parrocchia di provincia non foss’altro per il ruolo che ricopre. Ma tant’è, con i tempi che corrono non è un obbligo né leggere né informarsi. Fatto sta che, malgrado “l’isola iperbarica” e priva di informazioni in cui evidentemente si trova a suo agio Saccomanno come un pesce nell’acqua, la notizia non fa fatica a circolare e viene ripresa da più testate giornalistiche calabresi tra cui “il Fatto di Calabria”. Che a differenza di altre testate non cambia l’orario dell’uscita della notizia dalle 9 del mattino, ora in cui qualche altro giornale online calabrese ha pubblicato e prima di tutti riprendendo il Corriere della Sera, alle prime ore della sera di sabato. L’uscita de “il Fatto di Calabria” quella resta nei tempi e nei modi perché la notizia ancora c’è tutta e non vale la pena né scalarla di importanza né, tantomeno, cambiarne l’orario dell’uscita. Post mortem. All’occorrenza carta canta, anche nel 2023.
Ma tutto questo al commissario della Lega Calabria, che disconosce o trascura il primo quotidiano nazionale e anche gli aggiornamenti delle testate locali, non basta. Non può bastare. E ad un certo punto lancia in Rete una nota a metà tra improbabile intimidazione e sceneggiata napoletana attorno al fantomatico segretario della Lega a Reggio che avrebbe mostrato profili social totalmente illibati nei confronti di Segre. E nel dare comunicazione che il segretario di Reggio è temporaneamente sospeso in attesa di accertamenti (egli stesso avrebbe mostrato profili social nei quali non vi sarebbe scritto nulla nei confronti di Segre) decide contestualmente di andare oltre il seminato. Molto oltre. Per altri versi, in altri contesti e per un pubblico magari più vicino a chi non legge mai né sera nè mattina il Corriere della Sera, diciamo che Saccomanno la “fa fuori dal vaso”. E di parecchio. E scrive nella nota rifilata alla stampa che sarebbe stato “il Fatto di Calabria” a pubblicare in perfetta primogenitura su scala nazionale la notizia «nel tentativo di screditare la Lega e il suo segretario della sezione di Reggio Calabria, Nicola Barreca». Dopo di che, in qualità di commissario della Lega in Calabria, «si riserva ogni azione penale e civile a tutela di Barreca e del partito, nell’ipotesi in cui il contenuto dell’articolo non dovesse rappresentare la verità».
Vogliamo rendere un servizio ulteriore al commissario della Lega in Calabria, ove mai fosse molto impegnato. Se dovesse riscontare dopo intensi approfondimenti di cui, come è noto, si nutre il Carroccio in Calabria che la notizia è priva di fondamento e che Barreca non ha scritto nulla su Segre è chiamato, in ordine di tempo, a querelare prima il Corriere della Sera e poi qualche altra testata calabrese che nel frattempo ha cambiato l’orario di uscita della notizia. Se poi dovesse decidere di querelare solo “il Fatto di Calabria” ce ne faremo una ragione, non sempre le querele si consumano “gratis” per chi le inoltra soprattutto se infondate o peggio ancora generate da spirito intimidatorio. Se poi invece le notizie attorno a Barreca, con relative presunte ingiurie a Segre per cui sta indagando la procura di Milano, dovessero risultare verosimili anche a Saccomanno dopo i suoi consueti e intensi approfondimenti, siamo qui per una pacca sulla spalla e un incoraggiamento. Sì, tutto sommato un incoraggiamento. Con tutto quello che è capitato e capita alla Lega nelle Dda di Calabria cosa vuoi che sia una presunta ingiuria social di un segretario della città più grande…

                                                  Domenico Martelli