Impossibile sottrarsi a uno dei due punti all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri stagione Giorgia Meloni. “ Servizio sanitario della Regione Calabria e Missioni Nato” e al comma 1 modifica del precedente decreto il 150 del 2020 la che introduceva disposizioni urgenti per il servizio sanitario calabrese”. Stop, non c’è altro né potrebbe esserci altro sicchè è prassi consolidata che quando si impacchetta così un ordine del giorno passa e basta. «All’articolo 7, comma 1 del decreto legge 10 novembre 2020 le parole “24 mesi” sono sostituite dalle seguenti “30 mesi”». Non si aggiunge niente di più, quindi, salvo una estensione di tutte le disposizioni contenute nel precedente decreto che andrebbe a naturale scadenza il prossimo giovedì, 10 novembre. La modifica proroga di ulteriori 6 mesi la legge straordinaria appositamente per la Calabria (stagione varata Roberto Speranza) contenente «misure eccezionali per garantire il rispetto dei livelli essenziali di assistenza in ambito sanitario nonché per assicurare il fondamentale diritto alla salute attraverso il raggiungimento degli obiettivi previsti nei program Sei mesi richiesti espressamente dal presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, per chiudere una serie di operazioni ancora in alto mare a cominciare dal la ricognizione del debito pregresso (la famosa promessa di circo larizzare le fatture entro il 31 dicembre) accumulato dalle aziende sanitarie e ospedaliere oltre alla governance sanitaria riforma della che deve essere accentrata nell’ente denominato “Azienda Zero” che Zero è di nome e zero è di fatto ancora, a parte gl emolumenti per Profiti che a zero non sono rimasti di certo. i Dopo di che mano libera per la proroga o la rimozione dei commissari delle aziende sanitarie nel senso che Occhiuto manterrà con ogni probabilità chi riterrà di voler ancora tenere al comando d elle asp e degli ospedali. Con un piccolo sforzo di fantasia la ricognizione non è impossibile. Una grossa palla rinviata in calcio d’angolo, quindi. Un sospiro di sollievo lungo 6 mesi quello che può tirare l’impianto contabile del bilancio della salute d ei calabresi. Che vede al comando, con un contratto a tempo determinato piuttosto fresco di stampa, Vittorio Sestito. È lui che si occupa dei servizi finanziari e della stesura del bilancio consolidato del sistema sanitario nazionale dopo che per anni si è anche occupato del bilancio (per niente roseo) dell’Annunziata di Cosenza. Indubbiamente un esperto contabile, Sestito. Poi bisogna anche vedere in che senso e per conto di chi. Nel 2017 finisce dritto in tribunale in Emilia Romagna come perito di difesa per conto delle potentissime cosche del Crotonese coinvolte nel processo “Aemilia”, il dominio in trasferta della ‘ndrangheta. Centinaia e centinaia di milioni di euro di investimenti e possedimenti che secondo la Dda le cosche mal conciliavano nelle dich iarazioni delle “teste di legno” rese alla trasparenza del denaro emerso. In aula Sestito difende gli imprenditori Palmo e Giuseppe Vertinelli, imputati nel processo “Aemilia” c l’esperto contab ontro le cosche del Crotonese insieme ad alcuni familiari. Per ile tutto il giro altro non è che frutto di fatturazioni reali, abile gestione di flussi di cassa e patrimonio immobiliare creato negli anni del boom edilizio. E sennò di cosa altro. famiglia di imprenditori e Nell’ambito di “Aemilia”, dal gennaio 2015, la dili di origini calabresi residenti a subito sequestri milionari Montecchio di beni, motivati dagli inquirenti con la ha sproporzione il patrimonio tra posseduto e quanto dichiarato attraverso attività e società con fatturati di tutto rispetto. Il consulente della difesa Sestito (oggi al vertice contabile della sanità di Calabria) spiega come i Vertinelli siano arrivati ad avere un ingente patrimonio immobiliare. Sestito spiega ancora alla Corte che i Vertinelli, al pari di ciò che fanno molti impre nditori per poter disporre di liquidità, sfruttavano la differenza di tempi tra incassi e pagamenti dei fornitori. Della serie, i fornitori possono aspettare e nel frattempo con gli incassi mi compro mezza Emilia. Magari, perché no, con qualche “amicizia” di rispetto delle famiglie di Cutro e Isola Capo Rizzuto dietro le spalle. Ma questo, quest’ultimo punto, poco può interessare all’esperto contabile e perito di difesa. Lui, Sestito, allora consulente in processo e oggi a capo della contabilità della sanit à di Calabria, si occpua di altro. Solo di numeri…
I.T.