«C’è un vento che soffia molto forte dietro le nostre spalle. Un vento straordinario. Non le nascondo che non è facile trattenere l’entusiasmo che c’è in giro, lo riscontro ovunque. Io sono molto prudente e razionale ma mi sa tanto che Fratelli d’Italia fa rà numeri da record, anche in Calabria…».
Impossibile darle torto Orsomarso. Non c’è sondaggio che non veda non solo Meloni al primo posto ma con trend sempre in crescita, che poi è l’unico dato che conta. C’è un’asticella, un numerino magico al di sotto del quale è vittoria “scontata” e al di sopra invece è trionfo, “dominio”?
«Non c’è e per la semplice ragione che occorre sempre vedere come va poi agli altri partiti, della coalizione e non. È evidente però che, ad occhio, ogni risultato sopra il 20 % è per Fratelli d’Italia un vero e proprio trionfo soprattutto se si considera da dove si partiva in relazione alle ultime elezioni Politiche, il parametro deve essere quello. Poi, è chiaro, circolano anche sondaggi con il 25% e oltre ma mi creda non è pi ù questo il tempo dei pronostici e dei giochi con i numeri. È il tempo delle “piazze”, anche virtuali. Delle contrade e della pancia a terra ed è qui che sento il vento molto ma molto buono per noi…».
Entusiasmo che secondo lei nasconde gli stessi numeri per Fdi anche in Calabria? «E perché no, magari anche di più, chi può dirlo. Tenga presente però che al Sud molto più che al Nord resiste una base decisamente consistente dei Cinquestelle così come, ad onor del vero, in Calabria le aspettative di Forza I talia sono decisamente più alte che nel resto del Paese. Ragion per cui la “torta” del consenso inevitabilmente è costretta a restringersi. Vedremo, magari stiamo come Fdi sul trend nazionale, e sarebbe un grandissimo risultato. O magari anche meglio, chi può dirlo…».
Certo anche lei si aspetta Fdi al primo posto pure dal Pollino allo Stretto…
«Sarei poco onesto se le dicessi che non è così. Con la stessa onestà però le debbo dire che se accadrà, cosa che mi auguro e che “sento”, avrà un significato e un sapore “doppio” per le ragioni di cui sopra. Una “sacca” Cinquestelle che resiste e Forza Italia che è partito assai forte in Calabria, con numeri introvabili in Italia. Non dimentichiamo che è primo partito alle Regionali, sommato a Forza Azzurri, e ch e esprime il presidente della Regione nonché assessori importanti. In ogni caso più Forza Italia è forte in Calabria meglio è per tutto il centrodestra. Si vince di squadra, si vince insieme, non c’è nessuna corsa interna. Noi, a differenza del Pd di Letta , abbiamo interpretato bene come centrodestra la legge elettorale e sappiamo stare uniti. Da soli non si va da nessuna parte e per quanto ci riguarda non è importante chi sta in testa in Calabria ma chi governa a Roma, cioè il centrodestra…».
Con Giorgia Meloni premier…
«Se viene confermato anche il peggiore dei sondaggi in giro, con Fratelli d’Italia che stacca gli altri partiti della coalizione con non meno di 10 punti mi dice lei perché non dovrei pensare a Giorgia Meloni premier? Vorrebbe dire che ci stiamo prendendo in giro tutti quanti. Io non sono tra quelli che consiglia già a Giorgia iprimi discorsi da premier e l’abito da indossare al momento del giuramento da Mattarella. C’è chi lo fa, è favoritissima. Io invece sono tra quelli che sta panci a a terra tra la gente provando a conquistare il consenso con una prospettiva di Paese moderno ed europeo, solidale ma con meno vincoli per imprese e sviluppo. Un Paese che non “uccide” di fisco la vivacità imprenditoriale e che però non lascia morire di f ame nessuno. Un Paese che non ha più paura delle pandemie e delle banche centrali. Il tempo che impiego da qui al voto è destinato a questo…».
Partito europeo dice? Meloni ha appena confermato, anzi riconfermato, che con lei a Palazzo Chigi “la pacchia è finita” per Bruxelles…
«Bruxelles non è tutta l’Europa. È molto importante, ma non è l’Europa. Bruxelles è stata spesso fin qui anche vincoli e dittatura di lobby e banche centrali, con speculazioni di ogni natura. Occorre recuperare visione politica u nitaria nell’interesse dei cittadini. L’Europa per cui facciamo il tifo è argine comunitario invalicabile a difesa delle famiglie, delle imprese, dei giovani, del lavoro, dei diritti di libertà. Ci sarà tempo ma credo che Giorgia Meloni sia solo strumental izzata in negativo da certa stampa, ovviamente ne comprendo il perché. C’è una parte di campo che non si rassegna…». Secondo lei quindi chi ha “paura” di Meloni al comando è solo strumentalizzato?
«Non c’è dubbio che sia così. Giorgia Meloni non può far paura a nessuno che sia libero di mente. Meloni è vicina al popolo, quello vero. È chiaro che grandi banche o gruppi industriali che preferiscono condizionare editoria e partiti, così da soggiogare gli elettori, tifano contro e lanciano allarmi insensati perché Giorgia è coerente non è manovrabile. Mi creda, e conosco la “piazza”, Meloni è l’ultima che può spaventare gli italiani…».
Mi sta dicendo che gli italiani avrebbero dovuto o dovrebbero aver paura di qualcun altro?
«Anche questo sto dicendo, certo. Quanti si sono accorti per tempo dei pericoli che abbiamo corso con Conte al comando e gli improvvisati Cinquestelle dominatori del Parlamento? O con i banchieri nei ministeri e fare finanziarie?». Anche con Draghi gli italiani hanno corso o correrebbe ro pericoli?
«Nessuno può disconoscere le qualità introvabili di Mario Draghi in materia di visione e gestione economicofinanziaria. E monetaria. Ma per me lo schema vale anche per lui. I tecnici, persino grandissimi e confinanti con i “campioni”, non pos sono governare. L’indirizzo deve essere sempre politico. Il tecnico è consulente, ma la politica è un’altra cosa. La cosa più importante…».
Senta ma la Regione è scesa in campo in questa campagna elettorale?
«Certo che è in campo, come è giusto che sia. Con i fatti però, senza strumentalizzazioni o pressioni di alcun genere. Una buona amministrazione e un ottimo presidente di Regione è di per sé campagna elettorale spontanea e va più che bene così».
Vale anche per lei?
«Ma certamente. Abbiamo fatto cose importanti, ovunque. Quest’estate, in sede di consuntivo, vedrà che numeri il turismo. A Tropea, Soverato, Roccella, Scilla, Camigliatello, Lorica. Sold out uvunque, un “rinascimento” e continueremo tutto l’anno. Qualcosa di “straordinario”. Perché la gente non dovrebbe apprezzare questo lavoro e perché io non dovrei esibirlo?»
Domenico Martelli