“In sanità le risorse ci sono ma non si spendono”

"La madre di tutte le battaglie resta il debito", dice il responsabile sanità del Mezzogiorno, Carlo Guccione

“Nel settore sanitario le risorse non mancano ma, purtroppo, restano inutilizzate. Viene meno la capacità di trasformarle in opere e di adoperarle per l’acquisto di apparecchiature all’avanguardia. Ci sono, ad esempio, 53 milioni fermi per la sanità crotonese: finanziamenti destinati all’adeguamento e al potenziamento dell’ospedale di Crotone, alla Casa della salute di Mesoraca. A questi si aggiungono oltre 8 milioni per l’ammodernamento tecnologico (tac, mammografi, risonanze magnetiche) del patrimonio sanitario”.
È quanto ha affermato Carlo Guccione, responsabile Pd Sanità nel Mezzogiorno, nel corso dell’Agorà democratica del Pd, tenutasi a Crotone.
“Nel 2020 la Regione ha ricevuto oltre 51 milioni di euro per implementare i posti letto di terapia intensiva, semi-intensiva, e per la riorganizzazione dei Pronto soccorso della Rete Covid. Per Crotone il Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in relazione all’emergenza Covid prevedeva 3 posti letto aggiuntivi di terapia intensiva e 8 posti di terapia semi-intensiva, oltre la realizzazione di un Pronto soccorso, con tac e radiologia dedicata, mediante l’installazione di una struttura prefabbricata ubicata al piano terra e adiacente all’attuale Pronto soccorso.
È necessario intraprendere misure – ha detto Guccione – che vadano nella direzione di superare intoppi burocratici, ritardi e inerzie che rallentano da anni l’ammodernamento tecnologico e infrastrutturale della sanità calabrese.
La madre di tutte le battaglie resta quella del debito. Nessun commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro, nominato dai vari Governi nazionali, è riuscito in questi 12 anni di commissariamento a quantificare il debito e a recidere i meccanismi che lo alimenta.
Il debito – ricorda Carlo Guccione nel corso dell’Agorà organizzata dal Pd di Crotone – è un mostro che divora la sanità e che determina, inevitabilmente, una enorme sottrazione di risorse alla cura dei calabresi. Se non si affronta con determinazione questo aspetto sarà molto difficile, anche per l’attuale presidente e commissario ad acta Roberto Occhiuto, uscire dal Piano di rientro e migliorare le prestazioni sanitarie per i calabresi”.