Accordo “azzurro”, Mario Occhiuto blindato alla Camera

Il fratello del presidente della Regione capolista al proporzionale, Mangialavori farà lo stesso per il Senato

Blindato, dentro un accordo di ferro in versione “multicolor” nel senso che a cascata non è privo di conseguenze. Ma è blindato il progetto, c’è poco da fare.
Mario Occhiuto guiderà la lista di Forza Italia al proporzionale per la Camera, in carrozza come si suol dire. Evidentemente aprendo la strada a “scorrere” anche ad altri ingressi azzurri persino clamorosi, come è noto non sono privi di ambizioni in questa fase gli “abitanti” del pianeta Forza Italia in Calabria tutto sommato in controtendenza rispetto alle dinamiche e ai sondaggi nazionali. Peppe Mangialavori invece, il “lato b” del patto di ferro blindato con Occhiuto (presidente) guiderà il proporzionale del Senato. Noblesse oblige. Sono loro, Mario Occhiuto e Peppe Mangialavori, i “privilegiati” della competizione azzurra ma non sono da escludere altre postazioni tutto sommato costruite a tavolino per entrare in Parlamento. Come l’uninominale di coalizione per Cannizzaro dalle sue parti, un corpo a corpo col centrosinistra ma in nome della coalizione. Stessa condizione per Andrea Gentile nell’uninominale del Tirreno cosentino, altra postazione decisamente privilegiata. Roberto Occhiuto ha insistito molto per questo in nome di un accordo d’acciaio con Tonino Gentile risalente alle Regionali quando la sua uscita dalla Camera ha consentito l’ingresso di Andrea Gentile. Tirreno quindi non come collegio da confermare per Forza Italia e per Gentile ma da conquistare visto lo “scambio” che ha consentito al figlio di Tonino di approdare in Parlamento. Non è dato sapere ora se questa operazione consentirà a Forza Italia di conquistare la bandiera azzurra nell’uninominale anche dello Jonio, non è semplice. Così come non è per niente semplice salvare la postazione di Fulvia Caligiuri, per la stessa ragione di cui sopra. Quel che è certo è che Forza Italia ha idee più chiare e più spedite dei competitor, fuori e dentro la coalizione. E questo per via di un ingresso in competizione molto forte di Roberto Occhiuto che grazie al patto di ferro di Mangialavori dà, sostanzialmente, le carte. Tutte. Non rinunciando ad altre ambizioni come quella di far transitare persino Pierluigi Caputo grazie ad un incrocio complicato con le sigle “civetta” minori, usate alle Regionali. In questa mano da poker aiutato anche da Orlandino Greco che concede voti “stranieri” all’amico Roberto barattando la sua sigla pur di sbarazzarsi del sindaco di Castrolibero (ambendo al ritorno in municipio). Perché in queste Politiche da parto prematuro, ora che ci siamo, chi può prova a sistemare più partite. Presenti e future. Dentro e fuori i propri partiti…

I.T.