La gara senza soldi e in affidamento diretto, ora rischia un assessore

Potrebbero essere già ore contate per un membro della giunta regionale sotto la cui “egida” è andato in scena il più viscido dei pasticci, anche se la malizia a stento si trattiene. Ben 170mila euro assegnati ad una impresa di Rende con procedura Mepa avviata senza copertura finanziaria. Occhiuto (presente in giunta quando si assegnano i fondi per coprire l'investimento complessivo di settore) revoca tutto e fa fuori 2 dirigenti ma ora è il vertice del dipartimento che traballa. Prima che sia troppo tardi...

Prima che sia troppo tardi. Ma davvero troppo tardi. Magari anche prima che altri uffici possano solo immaginare di volerci capire un po’ di più, con tutto quello che questo può significare.
Chissà se ha fatto in tempo Roberto Occhiuto a riavvolgere il nastro rimettendo in qualche modo la palla al centro. Può anche darsi, quantomeno sul piano politico e amministrativo. Per altre faccende il post mortem, come è noto, non vale.
Le date innanzitutto, perché la clessidra non sbaglia mai.
L’8 aprile la Regione (dipartimento Turismo) procede con gara in procedura Mepa per impiantare un affidamento diretto per (udite, udite) forniture di “gadget promozionali personalizzati”. Siamo nel perimetro della cosiddetta “Calabria straordinaria”, mai come stavolta fuori per davvero dall’ordinario. Supercazzole organizzate. È questo il “giardino di casa” del battage promozionale di Fausto Orsomarso, è lui l’assessore sotto la cui “egida” dipartimentale accade il tutto e di tutto. Circa 170mila euro (Iva inclusa) da consegnare all’impresa “vincitrice” con affidamento diretto per questi benedetti gadget, incaricati di promuovere al meglio questa Calabria così “straordinaria”.
Ma i soldi non ci sono, si fa la gara in Mepa ma i quattrini non ci sono. Occorre una variazione di bilancio complessiva per tutto il settore e solo 4 giorni dopo, siamo al 12 di aprile, ecco la delibera di giunta n°150 con tutti gli assessori presenti più Princi e lo stesso Roberto Occhiuto. C’è da mettere mano al portafogli del bilancio per il settore del turismo, voce per voce e quindi anche per il capitolo promozione e gadget. E la giunta tira fuori 5,6 milioni. Si ricava da qui il “bottino” per il compimento della gara (senza fondi) per i gadget e per l’affidamento diretto. Quando arriva la dirigente Gina Aquino in dipartimento (lunedì sarà allontanada da Occhiuto assieme a Cauteruccio) è ormai quasi fatta la frittata. È il 3 maggio, siamo davvero al post mortem. La frittata, poco digeribile, è quasi pronta.
Il tempo di “aggiustare” e perfezionare l’impegno di spesa, prima i soldi non c’erano ma ora dopo la variazione di bilancio sì. E si può procedere.
È il 18 maggio. L’affidamento diretto con procedura Mepa avviata senza copertura finanziaria e perfezionata dopo se lo aggiudica la Publiturco srl, sede in Rende. Due i soci. I gadget possono “festeggiare”. Fino all’irruzione di Roberto Occhiuto a cui non piace la procedura e revoca affidamento annunciando tempi amari per i due dirigenti che hanno perfezionato le carte (avviate molto prima, però).
Ma è evidente ormai che la partita non finisce qui. Non può finire qui.
C’è un percorso seriale che conduce dalla gara in Mepa senza soldi, alla copertura successiva con la presenza di tutti in giunta fino al “prezzo” che pagano i due dirigenti e la srl di Rende.
Ma chi ha “disegnato” il finanziamento per i gadget così onerosi? Perché tanta fretta così da avviare la gara senza copertura finanziaria?
E soprattutto, Occhiuto ha alzato il freno d’emergenza ma ora dal “treno” della giunta deve necessariamente scendere qualcuno sennò va a finire che non riparte più nessuno?

I.T.